Alessandro Draghi (Capogruppo Fratelli d’Italia): “Solo un uso civico per il Palazzo del Podestà al Galluzzo”

I cittadini del Galluzzo hanno presentato una petizione, inviata a tutti i gruppi politici presenti nel Consiglio comunale di Firenze, sottoscritta da oltre mille persone. Una cifra alta – sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia – in una zona circoscritta della città. Tre anni fa ero intervenuto col consigliere regionale Francesco Torselli sul tema del cohousing. L’assessore regionale Serena Spinelli aveva stanziato due milioni di euro per tutta la regione e 450 mila per ogni progetto che ricadeva sotto la competenza del Comune di Firenze. Il Mulino di San Donnino nonostante sia fuori dai limiti comunali è di proprietà del Comune di Firenze, via Assisi ed il Palazzo del Podestà al Galluzzo. Il Mulino e via Assisi sono falliti, l’unica cosa che è andata avanti, anche se azzoppata è questa del Palazzo del Podestà al Galluzzo. Il piano terra – spiega il capogruppo Draghi – è utilizzato dalla scuola Rodolico. La stessa scuola ha chiesto di stoppare i lavori perché ha bisogno di aule. Se ilpiano voluto dall’assessora Funaro sul cohousing è fallito perché continuare a voler fare appartamenti in un palazzo storico rinascimentale? Recuperare edifici disastrati e diroccati ha un senso. Prendere un palazzo storico e trasformarlo in appartamenti lo trovo sbagliato. Il Palazzo del Podestà al Galluzzo potrebbe diventare, come chiedono i cittadini – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi – la sede della Palla Pillotta, un centro civico o un centro per i giovani”.
Il comitato Palazzo del Podestà del Galluzzo a Firenze, che ha presentato la petizione, protesta perché “uno dei palazzi più rappresentativi della nostra comunità è vittima di un processo di privatizzazione nei fatti, mascherato da intervento di welfare. È infatti è stato preso in gestione trentennale di una cooperativa che ha intenzione di costruire otto appartamenti a uso residenziale, di fatto rendendo inaccessibile i piani superiori dell'edificio ai cittadini”. Lo ha detto il presidente del comitato Tommaso Pacciani. A tal proposito Pacciani ha ricordato che, nonostante la petizione “il sindaco Nardella non ci ha risposto nonostante i termini previsti per il riscontro siano scaduti da un mese. Abbiamo mandato una Pec a tutti i gruppi consiliari ma ci ha risposto solo Fratelli d’Italia”. Il comitato ha mostrato preoccupazione anche perché “i membri della cooperativa fungeranno da muratori per fare i lavori. Questo ci preoccupa dal momento che molti non sono muratori di provata esperienza”. (s.spa.)

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