Alessandro Draghi: “Contratto Rider-Assodelivery. Nardella, Pd e Cgil smettano di sabotarlo, è un buon punto di inizio”

Fratelli d’Italia: “30 mila lavoratori escono dall'ombra grazie all’UGL”

Da oggi entra in vigore il CCNL Rider stipulato tra Assodelivery e il Sindacato UGL.

L’Italia – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi – è all’avanguardia in quanto nessun altro paese d’Europa aveva preso provvedimenti sino ad ora.

Capisco l’ideologia stantia di buona parte della sinistra, ma non riesco a capacitarmi di come può il sindaco di Firenze Nardella e tanti consiglieri del Pd essere scesi in piazza contro l’accordo che permette a 30 mila lavoratori di uscire da un totale vuoto normativo.

Si introducono con ciò obblighi stringenti per le imprese e, finalmente, i riders sono riconosciuti come titolari di diritti fino ad allora nemmeno riconosciuti.

Tutto è perfezionabile, credo che il contratto non possa essere la panacea di tutti i mali ma sicuramente un buon inizio.

Gli stessi riders, infatti, pretendono di restare lavoratori autonomi scegliendo non soltanto quando, quanto, dove e come collaborare, ma anche se accettare o meno una richiesta di consegna. Il contratto da oggi fissa un compenso minimo pari a 10 euro per ora lavorata, riconosce un incentivo minimo orario di 7 euro nelle città di nuova apertura, un’indennità per maltempo, festività e lavoro notturno e bonus per consegne effettuate, pari a 600 euro ogni 2.000. Sono peraltro previste dotazioni di sicurezza gratuite, obbligo di formazione, di copertura assicurativa e viene sottoscritto dalle parti datoriali l’impegno di avviare iniziative volte a contrastare il fenomeno del caporalato. Non a caso – conclude Draghi – la ministra Catalfo, il prossimo 11 novembre, riceverà Assodelivery e le parti sindacali. Se UGL non avesse posto il primo mattoncino, tutto ciò sarebbe rimasta una chimera”. (s.spa.)

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