“Occorre continuare il pressing dell’amministrazione comunale per migliorare le condizioni dei detenuti”
“Con la Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali, presieduta da Mimma Dardano, abbiamo visitato il carcere di Sollicciano. un’esperienza – ha detto il capogruppo del gruppo misto Andrea Asciuti che ha presentato un question time al quale ha risposto l’assessora Benedetta albanese per conto dell’assessora Sara Funaro – che mi ha segnato. Un ringraziamento anche al consigliere Stefano Di Puccio che si occupa del carcere da molto tempo e la consigliera Bundu che mostra sempre una certa sensibilità su questi temi. Dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Firenze, che non ha fatto sconti quando ha inaugurato l’anno giudiziario, abbiamo ricavato un dossier molto chiaro: tre tentativi di suicidi al mese, 147 aggressioni ad altri reclusi in un anno, scarsità di docce, corsi di formazione inadeguati, un non funzionamento perfetto delle telecamere. Sono circa 600 detenuti di cui il 66% stranieri di 40 etnie. Si sono verificati 413 casi di autolesionismo. Se è pur vero che in carcere ci vanno sempre gli ultimi, qualcuno, in questo paese, va con un ritardo di 30 anni, come abbiamo visto in Sicilia. Mi dispiace per queste persone perché è vero che hanno sbagliato e devono pagare ma è giusto dare una vita dignitosa all’interno del carcere. L’amministrazione comunale deve fare pressing presso gli uffici competenti per avanzare la richiesta di un congruo numero di agenti di polizia penitenziale, per la derattizzazione e disinfestazione delle cimici nelle celle e per migliorare le condizioni del campo sportivo esterno per i detenuti maschi, oltreché migliorare la vivibilità nelle celle.
L’assessora Albanese, per conto dell’assessora Funaro, ci ha risposto che nel corso degli anni il Comune di Firenze ha sempre sostenuto la necessità di interventi volti al reinserimento sociale dei detenuti ed ha posto attenzione a tutte le attività di formazione e di socializzazione esistenti oltre a predisporre strumenti come il protocollo d’intesa con le cooperative per facilitare il percorso d’inserimento in esperienze lavorative o il progetto di etnopsichiatria teso a supportare e facilitare l’integrazione. In tempi recenti, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale con CNA Firenze, la direzione del carcere, il garante dei detenuti Eros Cruccolini ed il consigliere Di Puccio, che segue queste tematiche da molto tempo, in collaborazione con il ministero della giustizia, partirà un progetto sperimentale per 20 detenuti che saranno formati per 60 ore sulla manutenzione del verde e poi si occuperanno di alcune aree della città facendole diventare aree di riscatto, luogo di opportunità. Anche in occasione delle ultime visite a Sollicciano l’amministrazione comunale ha chiesto, con forza, alle amministrazioni competenti degli interventi volti al miglioramento strutturale e complessivo della casa circondariale fiorentina.
Dobbiamo lavorare per garantire ai detenuti una vita dignitosa ed occorre continuare a fare pressing nei confronti del ministero perché sono inaccettabili certe condizioni. Il carcere – ha concluso il capogruppo del gruppo misto Andrea Asciuti – va migliorato”. (s.spa.)