“L’attacco delle destre alle realtà solidali del territorio è diretta conseguenza di un governo locale che latita su azioni concrete a favore della socialità e del mutualismo”
“Il Consiglio comunale ha votato un impegno a favore delle realtà associative, culturali e mutualistiche che sono nate sul nostro territorio anche prima della nostra Repubblica: sono storie del nostro territorio sopravvissute al nazifascismo.
L’Andrea Del Sarto – ricordano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu con i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 2 Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli ed il consigliere di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 5 Vincenzo Pizzolo – non fa parte del circuito ARCI, ma ecco che le destre chiedono di “pensare” alla realtà storica di Castello: due spazi trasformati in Case del Fascio da chi ha trascinato il Paese nella seconda guerra mondiale e nel nazifascismo.
Al centrosinistra vogliamo dare tutte le responsabilità che ha, non per polemica, ma perché rischiamo di vedere sparire parti importanti della nostra città e occorre che la politica non resti in timido silenzio.
La crisi di queste realtà viene da prima della pandemia Covid-19? Certo. Infatti le responsabilità di chi non ha saputo aiutare chi pratica la solidarietà e la socialità dal basso – proseguono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – vengono da altrettanto lontano. Però è chiaro che questa crisi sanitaria rende più difficile qualsiasi soluzione. Storicamente è curioso che edifici sottratti dallo stato fascista vengano oggi “reclamati” dalla parte pubblica, senza adeguata sensibilità e consapevolezza di ciò che è stato.
Per questo depositeremo una mozione, che impegni la Giunta a trovare soluzioni che garantiscano all’Andrea Del Sarto la possibilità di rimanere un circolo e non trasformarsi in altro, ribadendo un indirizzo già espresso da Palazzo Vecchio, a favore di tutte le realtà simili. Non si può “aprire una crisi” senza offrire soluzioni.
Giù le mani dai circoli e dalle case del popolo. La socialità fuori dalle logiche del profitto non piace? Non deve essere un problema di chi generosamente la pratica, ma anzi – concludono Palagi, Bundu, Palandri, Gengaroli e Pizzolo – dovrebbe avere sostegno costante e quotidiano”. (s.spa.)