"Non è bastata la serie di aggressioni, stupri e overdose nell'arco di un mese a far riflettere il primo cittadino, che poi però se la prende col Ministro Salvini per le presunte inadempienze"
Questo l'intervento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai
"Firenze non ha veri problemi di sicurezza, sono i media che fanno allarmismo, il problema piuttosto è quello della percezione di insicurezza. È, in sintesi, quello che ho sentito stamani dal Sindaco intervenuto all'anniversario della Polizia Municipale. Tradotto: colpa dei giornali che cavalcano la paura e colpa dei cittadini visionari che hanno percezioni come fossero realtà extrasensoriali. Firenze è una città sicura, se ne deduce. Eppure è lo stesso Sindaco che poche settimane fa era alla Fortezza da Basso a firmare la petizione popolare per la sicurezza urbana e che lamentava l'assenza di Carbinieri e Poliziotti polemizzando col Ministro dell'Interno. Eppure il pestaggio del ragazzo accanto a Ponte Vecchio, l'aggressione al cardiologo in via degli Anselmi, la violenza nei confronti della giovane in via dei Servi, lo stupro al Varlungo e la morte per overdose della giovane ai giardini "dello spaccio" della Fortezza si sono registrate nell'arco di un mese e poco più. E non sono state percezioni.
Non abbiamo sentito una parola sui numeri dei vigili mediamente presenti in servizio in città di sera e di notte. Non abbiamo sentito alcun riferimento al reparto di sicurezza urbana, che abbiamo sempre sostenuto, che svolge un ottimo lavoro e che va rafforzato e meglio equipaggiato, e non abbiamo sentito una parola rivolta alla Prefettura, ai vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza per chiedere conto di quanti uomini siano a disposizione di sera e di notte dei rispettivi Corpi a Firenze.
Poteva essere un'occasione per affrontare i nodi della questione e invece Nardella ha scelto di dare addosso ai media e ai "fomentatori" della paura.
L'unica cosa con cui concordiamo con il Sindaco è il sostegno forte e chiaro al Corpo di Polizia Municipale e ai tanti agenti che lavorano con uno spirito che va oltre la semplice professione come hanno dimostrato anche oggi i vari encomi ricevuti dagli agenti che si sono particolarmente distinti per atti meritevoli, anche fuori servizio". (fdr)