“La questione non è economica: politicamente ci sono due incarichi pubblici per la cittadinanza di livello diverso che si sovrappongono sul piano istituzionale e anche nei tempi. L’ultimo consiglio di quartiere lo ha confermato”
“Un presidente del Quartiere 1 assente nei consigli e, soprattutto, assente nel rapporto con la cittadinanza. L’avevamo purtroppo temuto: tenere due cariche (e a quella di Consigliere Regionale si sommano due cariche in importanti Commissioni, tra cui quella sulle infiltrazioni mafiose) non è facile.
Possiamo anche apprezzare l’annuncio di aver rinunciato al compenso come Presidente di Quartiere, però – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi con i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 1 Francesco Torrigiani e Giorgio Ridolfi – facciamo presente che tale rinuncia non riduce di un nanometro la responsabilità istituzionale. Il Consiglio di Quartiere 1 lavora con difficoltà e poca efficienza, l'assenza del presidente si nota.
Se poi il Presidente del Quartiere si sente accerchiato e minacciato da “certa magistratura”, in quanto parte del gruppo di Italia Viva, cosa che ha scritto in un post pubblico e ribadito con una risposta scritta a una interpellanza da noi presentata, ci chiediamo ancora di più come possa svolgere il suo ruolo adeguatamente.
La maggioranza che lo sostiene evidentemente non considera problematico il fatto che il rappresentante del Quartiere 1 ritenga parte della magistratura deviata e dedita ad ostacolare Italia Viva. Ai tempi di Berlusconi si facevano analisi molto diverse, anche nel centrosinistra, che ora invece tace.
Non chiediamo per ora la sfiducia, dato il nostro senso di responsabilità, ed evitiamo il rischio di elezioni anticipate nel Quartiere 1 in un periodo segnato da un potenziale riacuirsi dell’emergenza pandemica, che comunque non è terminata. Però un appello lo facciamo, ancora più forte dopo aver saputo che il Presidente probabilmente diserterà anche il prossimo Consiglio di Quartiere del 27 luglio: mancano più di due anni alla fine della legislatura. Auspichiamo che il Consiglio di Quartiere riprenda un ritmo di lavoro consono alle necessità, e che il presidente torni ad occupare il ruolo per il quale è stato votato.
Italia Viva non era sulla scheda elettorale delle amministrative comunali – concludono Bundu, Palagi Torrigiani e Ridolfi – ma gode di un posto in Giunta: deve anche impedire a un quinto della città di avere un’efficace rappresentanza?”. (s.spa.)