Aperture Leroy Merlin, Firenze riparte a sinistra: "Grave che la Regione Toscana prenda impegni anche per conto dei Comuni di Firenze e Scandicci, che non hanno firmato il protocollo con la società"

Grassi, Fattori, Verdi, Alberici, Sarti, Giorgetti: "Le due amministrazioni comunali ne sapevano qualcosa? Inaccettabile comportamento di Rossi e PD: firmano solo con i Comuni che non vanno al voto, per paura di perdere voti"

Queste le dichiarazioni dei consiglieri Grassi, Fattori, Verdi, Alberici, Sarti e Giorgetti

"La notizia che la società Leroy Merlin avrebbe aperto un punto vendita nell'area di San Giusto, nel Comune di Scandicci ai confini con Firenze, ci ha lasciato perplessi e abbiamo voluto approfondire: oltre a Lucca, Massa, Campi Bisenzio e Pistoia e oltre al punto vendita di 12mila metri quadrati previsto a Scandicci, è in cantiere anche uno show room a Firenze di 4mila metri quadrati, il tutto concordato all’interno del protocollo firmato dalla Regione e dai Comuni coinvolti, ad esclusione di Firenze e Scandicci.” 

“E’ grave che la Regione Toscana prenda impegni anche per conto dei Comuni di Firenze e Scandicci, che non sono tra i firmatari del protocollo con Leroy Merlin. Le rispettive due amministrazioni ne sapevano qualcosa? Perché ci troviamo davanti una simile forzatura da parte della Regione Toscana e del Presidente Rossi? Vogliono forse imporre la realizzazione dei due interventi a San Giusto e a Firenze, in virtù di questo protocollo col privato? Eppure sono i Consigli comunali a dover approvare le varianti urbanistiche e finora sia Scandicci che Firenze hanno espresso forti perplessità se non contrarietà, in particolare riguardo al nuovo stabilimento di San Giusto.”

“Viene il dubbio che la mancanza delle firme dei Comuni di Firenze e Scandicci sia frutto di una strategia studiata a tavolino. Nella prossima campagna elettorale tradire un impegno importante come quello di opporsi all'apertura a San Giusto potrebbe rivelarsi un danno d'immagine e di consenso per il Pd e per la maggioranza sia di Nardella che di Fallani, prossimi entrambi alla ricandidatura a sindaco. Non è casuale che a più di 20 giorni dalla firma del protocollo in Regione nessuno dei due sindaci abbia proferito parola in merito o abbia protestato per l’ingiusta esclusione. Troviamo inaccettabile il comportamento di Rossi e la strategia del PD, ossia stringere un accordo col privato solo con l’esplicito benestare dei Comuni che non vanno ad elezioni nel 2019, in modo da evitare effetti negativi. Paura di perdere voti? Parrebbe decisamente di sì". (fdr)

Scroll to top of the page