L'intervento di Giampiero Palazzo al Consiglio di Quartiere 4 dopo la scomparsa di Duccio Dini
“Parlo come residente nato all’Isolotto e cittadino fiorentino prima che come portavoce in questi ultimi 4 anni al quartiere per il Movimento 5 Stelle.
Non posso mettermi nelle condizioni della famiglia di Duccio Dini che ieri si è trovato per una tragica fatalità al momento sbagliato nel posto sbagliato, ma non è colpa sua e non voglio usare frasi di uso e consuetudine comuni alla politica di “vicinanza e cordoglio” perché queste francamente non sono le cose che vorrei, ne vorrei sentirmi dire.
Dal 1975 la sinistra guida questa amministrazione e il Pd ininterrottamente dal 1995. Voi avete amministrato fino ad oggi, sapevate tutti i problemi più reconditi e tutte le progressioni degli eventi, e avete avuto tutto il tempo per trovare rimedio e porre soluzioni, però niente, o quasi, di tutto questo è successo.
Dal 2014 quando per la prima volta il Movimento 5 Stelle è entrato nelle istituzioni, quartiere compresi, ci siamo sempre sforzarti di portare a conoscenza le istanze dei cittadini fiorentini in ogni contesto, ma ogni volta ci avete accusati di essere populisti, demagoghi e di avere una percezione personale della realtà completamente travisata, lasciandoci relegati nell’ombra e completamente ignorati.
Già nell’ottobre 2015 presentammo un dossier in consiglio di quartiere richiedendo la presenza del sindaco o del suo consigliere alla sicurezza (che poi si presentò quasi un anno dopo); in quel documento c’erano tutte le paure dei cittadini, noi compresi, per come era già la situazione sotto il punto di vista della sicurezza e del degrado; portammo a supporto dati e situazioni , proponemmo alcune possibili soluzioni per l’incremento dell’organico delle forze dell’ordine, ma fu tutto inutile ci fu risposto che a Firenze la situazione non era poi così male e che era solo una nostra impressione, aggiungendo tra l’altro che comunque il sindaco più di questo non poteva fare (quando invece in casi eccezionali il sindaco ha poteri straordinari per agire nell’interesse oltre che per la sicurezza anche in altri campi, sociali compresi).
Ci addolora che questa amministrazione trovi spazio per dialogare con la cittadinanza solo ad eventi accaduti, ed un vero percorso partecipativo lo instaura partendo già da una situazione precostituita, mai un confronto aperto, mai un venire incontro ai reali bisogni della popolazione.
Ci addolora ancor di più il fatto che Duccio Dini poteva essere ognuno di noi, inconsapevole e ignaro di una situazione che oramai è sotto gli occhi di tutti ma di cui l’amministrazione solo adesso si rende conto. Com’è possibile? Dov’erano il sindaco, gli assessori, i consiglieri, quando la situazione era già oramai tristemente nota?
Non siamo noi, non sono io semplice residente a cittadino a dirlo, ma l’ex ministro dell’interno Minniti che a gennaio 2018 a Pisa al convegno su sicurezza e microcriminalità dichiara che a Firenze e Pisa ci sono più furti che a Napoli (dato ogni 100mila abitanti), così come per le rapine, senza contare quante denunce non vengono fatte per un senso di impotenza dei cittadini di fronte all’incapacità di gestire il buon governo della città.
Dovete voi spiegare ai cittadini come è vostra intenzione risolvere questo annoso problema della sicurezza, e non solo dei campi rom, prima che esploda l’odio sociale, magari cavalcato da soggetti a cui la sicurezza non importa nulla.
Perché solo adesso il primo cittadino richiama all’attenzione il guardasigilli della giustizia? Fini a qualche mese fa non era la stessa situazione?
Pensi bene l’amministrazione a quello che ha fatto in 23 anni consecutivi per la città di Firenze, parli prima con i suoi cittadini, si guardi intorno e poi ci venga ancora a dire che è solo una nostra “percezione personale di insicurezza”. (s.spa.)