"Nell’organizzazione aziendale deve essere considerata la differenza di genere, per evitare discriminazioni, fra gli 840 autisti di cui solo 54 sono donne, presto una mozione"
"In Ataf Gestioni vanno affrontati e risolti tre punti fondamentali perché il rischio di un'iniquità fra i generi è rintracciabile sia per quanto concerne il premio di risultato che l’avanzamento di carriera, legati al numero di assenze per malattia, oltre all'ormai noto disagio presso il deposito di Peretola per la mancanza di spogliatoi e di bagni dotati di docce per le donne, costrette quindi a cambiarsi nel deposito delle Cure, pur lavorando a Peretola". Lo afferma Miriam Amato, consigliera aderente a Potere al Popolo, dopo la discussione del suo question time in Consiglio.
"Per quanto riguarda il premio di risultato - aggiunge la consigliera - per i conducenti di linea tiene conto in modo preponderante delle assenze di malattia: il 20% inerente al numero degli eventi, certificati medici inviati e un ulteriore 20%, relativo al numero dei giorni di assenza dalla mansione per un totale del 40%. E' un aspetto - spiega la consigliera - che incide anche sulla possibilità di avanzamento di carriera, sempre legato al numero di assenze. Nel luglio scorso, infatti è stata bandita una selezione interna, in virtù delle assenze fatte dalla potenziale concorrente nel triennio 2014/2016. Le autiste rientrate nella pre-selezione sono state solo 3 su 50".
"Ricordo - spiega la consigliera - che in accordo con la normativa nazionale e sovranazionale vigente, in materia di discriminazioni di genere, i giudici italiani in numerose occasioni hanno accertato il carattere discriminatorio e illegittimo delle clausole contrattuali e/o regolamentari, che subordinano l'accesso agli istituti retributivi premiali all'effettiva presenza in servizio dei propri dipendenti, senza tuttavia prevedere ulteriori specificazioni in ordine alle assenze, connesse all'appartenenza di genere delle lavoratrici".
"Su questi aspetti preparerò una mozione, perché è un punto centrale dei diritti sul lavoro stare a fianco delle lavoratrici e garantire loro l'equità di trattamento, a partire dalla specificità del genere", conclude Amato. (fdr)