"Senza modifiche della Bossi-Fini Palazzo Vecchio ritiene di non poter far nulla per la dignità delle persone interessate dai ritardi nel rilascio di documenti fondamentali"
Queste le dichiarazioni di Antonella Bundu e Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune
"21 organizzazioni del territorio fiorentino hanno scritto al Questore per denunciare il problema dei tempi per il rilascio dei permessi di soggiorno.
Condividiamo le ragioni della mobilitazione e le parole della lettera. Chi vive ogni giorno a contatto con le persone migranti sa bene quanto l'impianto normativo sia ostile e lesivo della dignità di persone senza colpe, se non quella di esistere.
Chi si sente dare un appuntamento per il 2025 viene esposto a un lungo periodo di potenziali minacce e a pericoli di sfruttamento, da parte della criminalità organizzata o di altri soggetti.
Sul piano organizzativo, si denunciano problemi anche sulle comunicazioni e sui passaggi da minore a maggiore età.
Insomma ci sono ampi margini di miglioramento e il Comune è l'Ente che direttamente si ritrova coinvolto nelle conseguenze della situazione data.
Abbiamo chiesto cosa intenda fare Palazzo Vecchio in merito alla lettera. La risposta è stata assegnata all'Assessora Meucci, con delega ai servizi demografici (di Italia Viva), che ringraziamo. Ci ha risposto che i permessi di soggiorno sono di competenza esclusiva della Questura, a cui erano già state sollevate alcune richieste in modo informale e a cui verranno rinnovate le posizioni dell'Ente. Che però non ci sembra guardino concretamente alla costruzione di soluzioni condivise.
Se anche per chi viene per soggiorno di studio tutto è rimandato al superamento della Bossi-Fini, con questo Parlamento c'è da immaginare che tutto rimarrà come ora. Cioè in una situazione inaccettabile.
Confidiamo che da Firenze possa arrivare un segnale istituzionale, condiviso anche con la Questura, sulla necessità di soluzioni urgenti. Ci aspetteremmo però la volontà di agire politicamente in modo più diretto da parte del Comune. Lo proporremo direttamente in campagna elettorale". (fdr)