Queste le dichiarazioni dei capigruppo della Lega Federico Bussolin e di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi insieme ai consiglieri al Q5 Angela Sirello, Matteo Chelli, Federico Ranieri e Carlo Campanella
"Mercoledì scorso, durante il Consiglio di Quartiere 5, il consigliere di Sinistra Progetto Comune ha presentato una risoluzione in cui si riteneva inaccettabile l'accostamento fatto dal Senatore Matteo Renzi, tra la Città di Firenze e il regime sanguinario dell’Arabia Saudita. Prima è stato presentato un emendamento dalla Lista civica Nardella che intendeva mantenere il significato della risoluzione. Poi, il consigliere di Italia Viva ha presentato ulteriori emendamenti al testo. La maggioranza è andata completamente in tilt al punto tale da vedersi costretta a richiedere una sospensione del Consiglio di circa 20 minuti. Peraltro, anche un piccolo incidente diplomatico che ha rappresentato la ciliegina sulla torta: durante la condivisione a schermo di uno degli emendamenti alla risoluzione, è apparso un messaggio Whatsapp privato profondamente offensivo che un consigliere del Pd ha rivolto ad un suo collega di partito mentre stava parlando con un altro membro di maggioranza.
Al ritorno in Consiglio gli emendamenti sono stati tutti ritirati e si è così potuto procedere alla discussione del testo. La votazione, che ha visto il voto convinto a favore dell’atto di Lega e Fratelli d’Italia, ha segnato una ulteriore spaccatura: infatti, tre consiglieri di maggioranza non hanno preso parte alla votazione, uno si è astenuto e la risoluzione è stata bocciata per un solo voto.
Renzi a parte, l’accaduto ha denotato il livello di disistima e di scarsa unità che intercorre all’interno della maggioranza al Quartiere 5. È difficile in questo clima poter essere attenti alle persone e al proprio territorio come ha sostenuto il presidente Balli.
Bisognerebbe ricordare che non è sufficiente sottoscrivere il Manifesto della comunicazione non ostile per dimostrarsi politici rispettosi delle diversità, che talvolta possono esservi anche all’interno della medesima compagine partitica e non soltanto nei rapporti con l’opposizione.
Il piano delle intenzioni e dei moralismi, per quanto nobile possa essere, non corrisponde al piano della realtà". (fdr)