“Confesso che non riesco a comprendere il senso politico della scelta del Sindaco Nardella di conferire la cittadinanza onoraria di Firenze ad Angela Merkel. Primo, perché non si capisce quale rapporto “stretto” vi sia tra la nostra città e la figura e la storia della Merkel. Secondo, perché la motivazione adotta dal Sindaco - e cioè che abbia “saputo tenere insieme non solo il suo Paese ma anche l’intera Unione in momenti difficili” - non mi convince. Angela Merkel è senz’altro un grande Cancelliere che tanto ha fatto e fa per la Germania, che sta cercando di chiudere il semestre di Presidenza tedesco con l’accordo sul piano Next Generation EU. Tuttavia, il cancelliere ha puntato a modificare l’assetto di potere interno all’Unione, divergendo dal sogno europeo dei nostri padri e dall’aspirazione dei Paesi membri ad una vera e paritaria concertazione politica dell’Unione. Spero che in questi mesi che separano dalle elezioni tedesche possa fare ulteriori passi verso una vera Unione, ma il percorso rimane lungo e complesso.
Sospetto che le vere motivazioni siano più di “bottega”, cioè premiare simbolicamente Merkel per aver favorito l’ascesa di due esponenti del PD - Gentiloni e Sassoli - ai vertici europei. In questo caso la faccenda riguarda solo il partito del Sindaco, non certo la città di Firenze.
Peraltro, se proprio avesse voluto rendere omaggio a una personalità che ha assiduamente lavorato, in ambito europeo, per la stabilità dell’Unione e dei suoi Paesi membri, il Sindaco Nardella avrebbe fatto meglio a concedere la cittadinanza onoraria di Firenze all’italiano Mario Draghi, che con la sua opera ha permesso di salvare l’Italia in passato e di creare le condizioni per evitare il tracollo in questi mesi. Questa sì che sarebbe stata una scelta più comprensibile e davvero meritoria di appoggio”.
Così in una nota il Vicepresidente del Consiglio comunale e Consigliere della Lega Emanuele Cocollini
(fdr)