“Come i delfini della ‘Guida galattica per gli autostoppisti’”

Il consigliere Trombi lascia il consiglio comunale di Firenze

"Il titolo di questa comunicazione rimanda al romanzo di fantascienza “Guida galattica per gli autostoppisti", un libro di roboante ironia nel quale a un certo punto tutti i delfini abbandonano la terra lasciando il messaggio “addio e grazie di tutto il pesce”. È con questo saluto faceto e affettuoso che sono a comunicare le mie dimissioni dal consiglio comunale di Firenze, che presenterò ufficialmente a consiglio finito. Sono dimissioni dolorose, ma dovute a cose belle: nuove prospettive di lavoro, che richiedono però grande impegno, bimbi vecchi e nuovi.
Nel gruppo di cui ho l’onore e il privilegio di far parte le cose si cerca di farle estremamente bene, con cura, impegno, divertimento certamente, presenza e testa. E in questo periodo, purtroppo, io non sono in grado di farlo.
Vorrei esprimere pubblicamente la mia infinita gratitudine per i miei due compagni Tommaso e Donella: due persone che mi hanno insegnato moltissimo, prima di tutto con il loro esempio, la loro passione, la profondità con cui riescono a leggere la realtà. Due persone che mi sono sempre state molto vicine e che, va detto, sarebbero state disposte a continuare a farlo anche con un Trombi quasi del tutto assente, come nelle ultime settimane.
La persona che mi succederà, Adriana Alberici, che molti di voi conoscono, oltre ad essere una persona deliziosa, dolce e determinata come un’orsa della marsica (di dove viene), è in gamba, seria, divertente e lascio senza alcun rimpianto in questo senso, né per il gruppo, né tantomeno per la città. Anzi, lascio con gioia questo scranno ad Adriana, cui spero vorrete riservare la stessa cordialità, affetto e rispetto che, pur spesso da acerrimi avversarsi, avete sempre comunque tutti mostrato nei miei confronti, e che spero di aver meritato.
Per tracciare un rapido bilancio, politicamente non nascondo un grande stupore: non solo non ci siamo scissi in tre o più gruppi, come sarebbe doveroso per una qualsiasi formazione di sinistra che si rispetti, ma siamo addirittura stati una comunità che è andata pure d’amore e d’accordo, che si è divertita e ho l’ardire di pensare che abbia fatto ottima opposizione, ferma, leale e corretta, e buona politica nell’interesse della città, a partire dagli ultimi, da chi non si rassegna alla narrazione globale, da chi chiede giustizia e diritti.
Il nostro è un tempo difficile, che richiede sforzi straordinari, specialmente per chi, come me, ritiene che il proprio agire sia a sinistra, e vorrebbe un mondo libero, giusto, pulito, senza padroni né frontiere. In questo senso non vi nascondo che è pesante l’interrogativo che mi e vi pongo, ovvero se siano stati fatti, ognuno nel suo piccolo, quegli sforzi straordinari che ci sono richiesti.
Ringrazio le mie compagne e compagni di lista, con un pensiero particolare a Francesca, e le 394 persone che si son prese la briga e di certo il divertimento di scrivere il mio cognome sulla scheda elettorale: spero che riteniate ancora di aver fatto bene, io ho cercato di fare del mio meglio. Ringrazio di cuore voi colleghe e colleghi: consiglieri e consigliere, assessore e assessori, sindaco e vicesindaca; fra colleghi e colleghe cui vorrei manifestare pubblicamente la mia gratitudine, spero non si offenderanno, vi sono la direzione del consiglio e l’ufficio atti, la segreteria generale, le segreterie delle commissioni, dei gruppi consiliari e degli assessorati, gli uffici in generale, le vigilesse e i vigili di palazzo vecchio, uscieri, tecnici ed elettricisti. Esprimo un saluto e un ringraziamento particolare e personale a Sabrina, Roberto e Valeria, non solo perché in questi anni mi hanno aiutato con ogni loro mezzo, ma perché la loro vicinanza, saggezza e affetto mi hanno reso, credo, una persona migliore.
Infine, parafrasando con nonchalanche le parole di Pintor, vi lascio con l’auspicio che la politica sappia sempre tenere alzato lo sguardo verso l’utopia, ma senza smettere mai di inginocchiarsi per aiutare chi è
caduto a rialzarsi e a guardare verso il sole".

Giacomo Trombi

(fdr)

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