Di seguito l’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Vecchio
“Sorprende leggere nelle cronache del 6 ottobre de La Nazione e Corriere Fiorentino articoli in cui il capogruppo PD in Palazzo Vecchio Armentano e il Presidente della Commissione Ambiente Calistri accusano le associazioni Italia Nostra e il comitato Lungarno del Tempio di essere ostruttive: ‘smettano di mettere in difficoltà la città’, recita l’articolo, ‘non permetteremo più che Italia Nostra metta in difficoltà la città come ha fatto con l’urbanistica […] abbiamo ascoltato i suoi rappresentanti ma non accettiamo diktat ’. Tra le righe si comprende che, secondo la maggioranza, la città è ostaggio di un gruppo di ‘persone prive di competenze adeguate’ e non che, come dimostrato dall’evidenza dei fatti, ad oggi gli unici incompetenti in quella vicenda (urbanistica) siano solo le scelte, evidentemente errate della giunta e della maggioranza in Palazzo Vecchio, dato che i provvedimenti della magistratura sono rivolti alla tutela del nostro territorio: ‘il pasticcio lo avete compiuto voi e voi dovete risolverlo!’. Domenica speravo di poter staccare la spina per dedicare tempo e attenzioni alla mia famiglia, ma resomi conto delle dichiarazioni di merito della maggioranza, non posso assolutamente esimermi dal dire la mia sottolineando la posizione del M5S a Firenze. Ma andiamo per ordine: il 3 ottobre durante la riunione della 6°commissione ambiente presieduta da Leonardo Calistri (Perito agrario e Dottore in agronomia, così come riportato nel cv pubblicato in rete civica del comune di Firenze), viene concessa all’associazione Italia Nostra e al vice Presidente Prof. Mario Bencivenni (docente di teoria e storia del restauro alla Sapienza di Roma) l’occasione di essere udita nel merito dello ‘sterminio’ arboreo cui la città di Firenze è stata vittima negli ultimi anni e rispetto a quanto l’attuale amministrazione comunale avrebbe intenzione di adoperarsi nel prossimo futuro. Alla riunione della sesta commissione sono presenti tanti spettatori: numerosi professionisti, esperti, rappresentanti di comitati e semplici cittadini. Nella mia ancora brevissima esperienza politica non avevo mai notato così tanta partecipazione da parte di persone non politicamente esposte e che come unico scopo hanno avuto come priorità la salvaguardia del patrimonio arboreo e non solo, della città. L’audizione del Prof. Bencivenni - spiega il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi - è stata spesso interrotta da considerazioni di esponenti della maggioranza inappropriate e fuori luogo, a tal punto da suscitare spesso nel protagonista la volontà di interrompere l’intervento, data la scarsa considerazione data alle sue dichiarazioni: tutta l’opposizione, ha espresso solidarietà nei confronti del Prof. Bencivenni ritenendolo idoneo ed esperto della materia in discussione. Detto questo, aldilà dei contenuti dell’intervento, assolutamente condiviso dal M5S, e da tutte le forze di opposizione, ritengo che l’atteggiamento della maggioranza sia stato assolutamente in contrasto con le premesse profuse e dichiarate dai protagonisti: ‘abbiamo ascoltato’ dice il capogruppo Armentano; io che ero presente all’audizione invece replico che il Prof. Bencivenni è stato solo sentito senza alcuna considerazione, dato l’atteggiamento del presidente della commissione Ambiente Calistri ed altri esponenti del PD che con fare arrogante ed ostruzionistico hanno fatto di tutto per mettere in difficoltà chi in quell’occasione si è espresso in modo del tutto corretto legittimo e trasparente, dalla parte della difesa del patrimonio della città, con particolare riferimento alla protezione degli alberi a Firenze che in questa unica occasione sono stati paragonati ad esseri viventi e per i quali tutto si debba fare per la loro tutela e protezione, tranne quanto è stato fatto fino ai giorni nostri dall’attuale amministrazione. In proposito sono stati presentati all’attenzione di tutti i commissari, i risultati di studi scientifici ad opera di professionisti referenziati quali contributi di chi mette a disposizione del governo della città le proprie competenze dimostrate in modo gratuito purché si possa finalmente porre attenzione alla tutela del patrimonio arboreo della città. Fatte queste premesse e considerato il contributo del sottoscritto durante la seduta della commissione ambiente in cui ho dovuto fare presente che troppo spesso nella città di Firenze sono abituali i casi di abbandono delle nuove messe a dimora (nuove alberature), desidero precisare che tutti i cittadini sono testimoni della morte di nuove piante abbandonate - aggiunge Roberto De Blasi - perché negli interventi, gli appalti sono mal governati dal fatto che, secondo quanto ci viene conferito durante la riunione, le ditte avrebbero l’obbligo dell’assistenza alle nuove alberature nei successivi 3 anni a seguire dalla messa a dimora, compresa l’annaffiatura: ‘...pena sostituzione dell’albero in caso di morte a carico dell’appaltatore…’. Allora io mi chiedo quale sia la convenienza da parte di un appaltatore a seguire la manutenzione essenziale nei primi mesi di vita di un albero e per i tre anni a seguire (secondo quanto dichiarato dai tecnici dell’amministrazione), quando con una semplice sostituzione una tantum (ammesso che ciò avvenga) i costi sarebbero sicuramente ridotti ed inferiori rispetto agli impegni contrattuali che prevedono l’assistenza per la nuova pianta nei successivi tre anni dalla messa a dimora! In ragione di tutto ciò ci sarebbe la dimostrazione degli innumerevoli casi di morte dei nuovi alberi in sostituzione degli abbattimenti tanto dichiarati ‘necessari’ ad opera dell’amministrazione: quindi io domando: caro Comune di Firenze, committente dell’opera, dunque di fatto finanziatore, come intendi adoperarti nel merito della morte delle innumerevoli nuove messe a dimora di alberature che ad oggi sono rappresentate da scheletri secchi e privi di linfa in tutte le zone della città interessate? Tanti gli alberi secchi, morti e moribondi. data l’evidenza dei fatti, la strategia del comune di Firenze evidentemente ha fallito!! Nonostante tutto - prosegue il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Palazzo Vecchio Roberto de Blasi - la maggioranza si arroga di considerare l’importantissimo e necessario contributo delle associazioni quale ostruttivo e soprattutto ‘dannoso per la Città’: ma a quale città ci si riferisce la maggioranza? A quella offerta alla speculazione edilizia come nel caso del convento alle Querce? Cittadini, questo è quanto rimane dell’edificio ex Monte dei Pegni di Via Palazzuolo ad opera del gruppo tedesco Art Invest Real Estate, caso emblematico dello stretto intreccio tra cattiva politica ed interessi speculativi di cui l’amministrazione deve rendere conto, per di più in una delle ultime zone popolari soggette alla speculazione immobiliare; cittadini, provate a chiedere di poter spostare una finestra di casa vostra, vedrete quanta attenzione alla tutela del patrimonio vi sarà riservata!!”
Di seguito le precisazioni dell’Ing. Nicola Andreozzi (Comitato Lungarno del Tempio) nel merito delle dichiarazioni del capogruppo PD Armentano e del presidente della Commissione Ambiente Calistri: “In riferimento alla dichiarazione di Nicola Armentano e Leonardo Calistri comparsa su La Nazione di Firenze di oggi 06/10/2019: ‘Non permetteremo più che Italia Nostra, anzi un gruppetto ristretto di persone prive delle competenze adeguate, metta in difficoltà la nostra città […]’, intendo precisare, in qualità di coautore dell’indagine svolta dal Comitato Lungarno del Tempio, che non è vero che chi sta contrastando la modalità della gestione del patrimonio arboreo nel Comune di Firenze sia privo di adeguate competenze tecniche. L’indagine relativa alla perdita di volumi complessivi di chioma e di capacità di assorbimento di CO2 ed inquinanti svolta dal Comitato Lungarno del Tempio risulta validissima e ben documentata nelle finalità che si proponeva ed è consistita nella mera stima della volumetria di chioma di un campione di soggetti arborei e nella applicazione delle quantità di assorbimento di CO2 e di inquinanti, risultanti da letteratura tecnica, al numero dei soggetti arborei riportati nel bilancio comunale. Sarebbe più opportuno un confronto specifico nel merito degli argomenti posti, piuttosto tentare -a torto- di gettare discredito sulle competenze di chi svolge con onestà e trasparenza questa legittima azione di contrasto. Altra considerazione da fare è quella sui presunti ‘errori’ di Italia Nostra che ‘hanno già messo in ginocchio il settore dell’edilizia a Firenze’. Al riguardo, come cittadino, mi chiedo se gli errori non siano invece da imputare più agli Uffici tecnici Comunali ed al Consiglio Comunale che hanno rispettivamente redatto ed approvato il testo della Variante alle Norme Tecniche Attuative del Regolamento urbanistico oggetto della impugnazione fatta da Italia Nostra per palesi profili di illegittimità”.