"Prova ne sono le multe fatte negli anni dai vigili ai commercianti. Dobbiamo forse pensare che non fossero legittime perché basate su una norma inesistente?"
"Gli articoli 19, 20 e 30 del Regolamento di Polizia Urbana, relativi a "tende, luci, insegne, mostre, vetrine", "decoro dei fabbricati" e "modalità di esposizione merci e oggetti fuori dai negozi o per strada". Ma anche gli articoli 9 e 10 del cosiddetto regolamento Unesco relativi a "qualità dell'offerta commerciale" e "mantenimento del decoro". Tutte norme già esistenti che vietano ai commercianti, tra le altre cose, di esporre 'merce appesa fuori dai negozi sulle pareti di palazzi storici, traboccanti dalle vetrine', come ha scritto ieri sulla sua pagina facebook il sindaco Nardella. E allora vorremmo dire al nostro primo cittadino: non ci prenda in giro, suvvia. Non serve, come lei annuncia, una nuova norma da inserire nel regolamento di polizia urbana: quella norma c'è già. Ne vuole una riprova? Chieda ai vigili urbani i verbali delle sanzioni elevate appena pochi mesi fa, ad ottobre di quest'anno, a ben 34 esercizi commerciali di via Faenza. 5 di quelle sanzioni ci risulta fossero proprio per la fattispecie prevista dall'articolo 19 del regolamento di polizia urbana. Ma, se ne ha voglia, può risalire ancora nel tempo, all'ottobre 2019 quando alle cronache risultano 4 sanzioni per "merce appesa al muro", o ancora più indietro a giugno 2017, quando risultano due sanzioni in via Cavour in base all'articolo 19, per bacheche e insegne. O dobbiamo pensare che tutte quelle multe ai commercianti fossero illegittime perché basate su norme inesistenti?". Lo dichiara il consigliere di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai.
"La verità è che il problema del decoro in centro storico non deriva dall'assenza di norme, che ci sono, numerose e circostanziate, ma dall'incapacità di applicarle. E allora Nardella, invece di fare annunci a vuoto, venga in consiglio comunale a spiegare quali direttive vengano impartite ai nostri vigili. Perché ci pare che qui stia l'inghippo. E non invochiamo – sia chiaro – raid per multare i commercianti, ma un'azione di informazione puntuale, in modo che l'esercente sappia che se non rispetta le regole la sanzione arriverà. Forse il sindaco è troppo distratto dalle vicende politiche del suo partito e dai tour promozionali del suo libro ultimamente, ma gli ricordiamo che ha cominciato il primo dei suoi due mandati otto anni e mezzo fa, quando quelle norme c'erano già. A Nardella chiediamo più concretezza e meno spot nei confronti dei cittadini che amministra" conclude Cellai. (fdr)