“Chi effettua le donazioni non può decidere anche dove sistemare gli apparecchi, esiste una pianificazione precisa”
“La cardioprotezione, a Firenze, non è una faccenda privata, ma un sistema che vuole integrarsi con il sistema di emergenza-urgenza per far funzionare in maniera ottimale situazioni che se ben gestite possano fare la differenza. Non a caso Firenze è stata individuata come città capofila in un progetto regionale integrato per coprire ogni zona della città in modo equilibrato ed efficiente. Chi fa una donazione, che è ovviamente sempre ben accetta, dovrebbe conoscere meglio cosa sia il sistema di emergenza, sistema per cui stiamo predisponendo una pianificazione che vedrà i defibrillatori sistemati nelle zone dove sono necessari e in maniera diffusa in tutte le zone della città.
Come amministrazione comunale crediamo che la presenza dei defibrillatori debba essere accompagnata dalla promozione della cultura del soccorso per diffondere la presenza di formatori laici sui territori. Altrimenti, rendere la città disseminata da defibrillatori, senza che ci siano cittadini pronti a intervenire e senza una verifica della loro effettiva necessità in quel luogo, diventa solo apparenza”. Questa la dichiarazione dei presidenti della commissione Sanità e del Q2 Nicola Armentano e Michele Pierguidi.
“L’amministrazione comunale è fortemente impegnata – aggiunge Armentano – su un preciso modello di sicurezza per rendere Firenze una città modello per la cardioprotezione. E quanto fatto nel merito per lo sport dal governo precedente, guarda caso del PD, e dalla Regione e dalla Giunta che ha anticipato la presenza dei defibrillatori nelle palestre, oltreché soddisfare la necessità di dotare di defibrillatori anche le attività commerciali, lo testimonia.
La giunta Nardella e il PD non hanno bisogno, al contrario di Donzelli e Torselli, di apparire o fare propaganda sul tema. Come amministrazione abbiamo lavorato in questi anni per continuare l’impegno della precedente, portato avanti insieme ad associazioni quale Firenze ci sta a Cuore e a tutte le altre associazioni di volontariato”.
“Proseguiremo il lavoro nei Quartieri collaborando con i Presidenti affinché i nostri cittadini siamo resi sempre più sicuri. E siamo certi che al momento opportuno sapranno distinguere tra chi lavora e vuole raggiungere gli obbiettivi per il bene della cittadinanza e chi, invece, utilizza queste argomentazioni per fini che non ci appartengono” concludono Armentano e Pierguidi. (fdr)