Queste le dichiarazioni di Stefano di Puccio, Leonardo Calistri e Massimiliano Piccioli, consiglieri di Firenze Democratica
“Abbiamo appreso dalla stampa che il negozio storico Migone, che da oltre 100 anni era presente in via Calzaiuoli con i suoi confetti, ha chiuso i battenti per far posto ad una nota catena di indumenti intimi. Abbiamo altresì appreso che questa attività non cesserà del tutto il suo lavoro ma si trasferirà altrove. Siamo contenti che questo negozio, in cui tutti i fiorentini hanno acquistato confetti per i propri battesimi o matrimoni, resti comunque ancora presente in città. Ci dispiace però per via Calzaiuoli, che perde un pezzo di identità fiorentina, lasciando spazio al commercio globalizzato, e ci chiediamo come ciò sia potuto accadere alla luce dei provvedimenti di tutela messi in atto dall’amministrazione comunale nel precedente mandato. Nel 2018, infatti, l’amministrazione approvò un pionieristico Regolamento per la tutela delle attività storiche, redatto con l’Università e la Soprintendenza, in modo tale da vincolare la permanenza di delle attività storiche fiorentine, vincolandole cioè alla stregua di beni culturali, come previsto da un articolo del codice dei beni culturali. Nel regolamento si prevede, in particolare, che per ogni mutamento dell’attività sia previsto un coinvolgimento del consiglio comunale e della commissione sulle attività storiche preposta. Per questo avevamo chiesto notizie alla Giunta, e aspettiamo una risposta in merito al question time che oggi non è stato poi svolto, e chiediamo un maggior rispetto del regolamento - su cui ancora il Tar non si è pronunciato - e anche sulla presenza e lo stato di salute di queste imprese in città. Imprese, che per la loro storia e il loro valore, devono essere tutelate e aiutate per salvaguardare anche il volto e l’identità dei nostri centri storici”. (s.spa.)