Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli (Sinistra Progetto Comune Quartiere 2): “I leoni di Villa Favard sono stati rubati, ne abbiamo le prove: o forse no?”

“Verificata la documentazione a cui ha fatto riferimento la Giunta: un ritaglio di giornale ci pare davvero labile come spiegazione”

“Ringraziamo gli uffici e il personale dell'Archivio Storico, per la disponibilità con cui ci è stata messa a disposizione la documentazione di Villa Favard.
Leggere la stampa di fine anni ‘80 e primi anni ‘90 – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu ed i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 2 Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli – non è stata un’esperienza piacevole: furti continui, stato di abbandono e assoluta assenza delle istituzioni hanno definito una situazione surreale. Il 18 ottobre 1989 delle persone entrano a Villa Favard, con un muletto e si portano via i due leoni di marmo di cui la cittadinanza stava chiedendo spiegazioni.
I verbali della Polizia Municipale visionati ci parlano solo della situazione di generale devastazione dell'area, con oggetti frantumati ed evidente disinteresse del nostro Comune.
Nessuna reazione si sarebbe quindi messa in atto e per la Giunta la storia è finita così. Sulle pagine social e i gruppi digitali si susseguono testimonianze diverse, che parlano di una rimozione delle statue per sicurezza, conservate in un magazzino, ma dobbiamo chiedere alla cittadinanza uno sforzo collettivo per ricostruire la situazione e poter costringere chi governa la città a non considerarsi impotente, dopo aver permesso a una parte importante della città di rimanere a lungo abbandonata (la retorica del degrado non ci appartiene, il punto è che il pubblico non fa il pubblico e priva le persone di una parte del territorio su cui vive).
Confermiamo il nostro impegno assoluto – concludono Palagi, Bundu, Palandri e Gengaroli – per non lasciare cadere questa storia, ma ora le istituzioni hanno bisogno di ricevere pressioni e indicazioni da “fuori”, per costringere la maggioranza a occuparsi della vicenda”. (s.spa.)

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