Donata Bianchi (Presidente Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione): “Chiediamo subito un #decretobambini”

Lettera aperta a Governo e istituzioni

"Come operatrice sociale e ricercatrice impegnata sui temi della protezione e promozione dei diritti di bambini e bambine nonché a contrasto della violenza familiare, ho sentito il dovere di collaborare alla stesura e quindi firmare un documento “Chiediamo subito un #decretobambini”. Il documento – spiega la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – è stato promosso da un’ampia rete di associazioni e operatori e operatrici impegnati a vario titolo nel settore, per sollecitare con forza l’attenzione del Governo e delle istituzioni a intervenire adesso e a ben programmare dopo gli interventi a sostegno di target fragili e vulnerabili di bambine e bambini, ragazzi e ragazze.

Ci sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze che vivono situazioni di forte vulnerabilità, condizioni di povertà economica, sociale ed educativa. Travolti dalla paura, vittime di violenza in famiglia, che vivono in condizioni di degrado, maltrattamento e abuso grave, impossibilitati a chiedere aiuto. Ragazzi e bambini che vivono questa grave e pervasiva esperienza traumatica senza alcun genitore in grado di spiegare loro cosa stia succedendo e per i quali stare a casa, senza andare a scuola per tanto tempo, senza contatti sociali e dunque – senza essere adeguatamente supportati a livello emotivo, educativo e didattico – diventa ulteriore esperienza traumatica e fattore di  emarginazione. Questo appello – aggiunge la presidente Donata Bianchi – individua alcune azioni importanti sulle quali far convergere gli sforzi adesso e chiama a non deprimere le risorse in futuro:

  1. costituire task force locali tra scuola, autorità giudiziarie minorili, servizi sociali, sanitari e terzo settore (comprese le associazioni familiari), accreditati e collegati ai soggetti decisori locali/regionali, per segnalare e   per intervenire subito sulle situazioni più fragili e a rischio;
  2. realizzare i necessari interventi urgenti di tutela attivati anche in attuazione a provvedimenti dei Giudici minorili, per mettere in protezione le vittime (se necessario anche tramite art. 403 c.c.) assicurando il rispetto delle norme sanitarie per le realtà di accoglienza;
  3. creare gruppi di informazione e sostegno psicologico per insegnanti che devono curare in questa fase ancora di più non solo gli aspetti didattici ma anche quelli relazionali;
  4. sensibilizzare le forze dell’ordine a dare tempestivo riscontro alle chiamate di aiuto che possono ricevere rispetto a situazioni di violenza familiare;
  5. individuare una figura istituzionale che coordini tale task force, definendone funzione, qualifica e ambito di competenza.
  6. Sostenere il lavoro degli operatori coinvolti nei servizi residenziali si ritiene necessario fornire supporto sanitario e per intervenire nelle situazioni più delicate (affidatari, case-famiglia, comunità educative, comunità genitori-bambini, centri antiviolenza, case rifugio);
  7. salvaguardare i soggetti del terzo settore, come la cassa integrazione e altre forme di sostegno economico per non veder crollare un welfare comunitario che significa cura delle persone e accompagnamento alla crescita delle giovani generazioni.

Questo il link della lettera aperta a Governo e istituzioni:

http://www.agevolando.org/chiediamo-subito-un-decretobambini" (s.spa.)

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