"Il Consiglio comunale boccia l’atto che chiedeva di permettere la gestione delle immagini della videosorveglianza dei privati da parte del Comune e della Polizia municipale"
"Gli impianti di videosorveglianza ormai rappresentano un elemento indispensabile per la sicurezza dei cittadini, sia come strumento di verifica negli episodi di criminalità sia come deterrente agli stessi, costituendo un prezioso e valido aiuto al lavoro delle Forze dell’Ordine e contribuendo ad un’ulteriore percezione generale di sicurezza nella popolazione". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi insieme alla consigliera al Q5 Angela Sirello.
"Il Comune di Firenze ha attivato difatti più di 1.100 impianti di videosorveglianza e continua a metterli; c’è una legge del 2017, la numero 48, che prevede la possibilità di installare impianti di videosorveglianza tecnologicamente avanzati e dotati di software di analisi video, delegando la gestione delle immagini direttamente alle Forze dell’ Ordine o ad istituti di vigilanza privata convenzionati; tutto ciò non è di gradimento alla maggioranza e al Partito Democratico, che oltre ad aver bocciato la mozione nel consiglio di oggi, aveva già pensato di respingere un atto simile, presentato da Fratelli d'Italia e Lega (Sirello, Ranieri, Campanella, Chelli) al Quartiere 5. Spiace che il PD si difenda dietro un problema di cablaggio e di software delle telecamere, quando a mio avviso è solo un'impostazione ideologica, di non demandare ai privati la difesa delle loro proprietà; non accetto lezioni da un amministrazione che non ha ancora emesso un regolamento sulla video sorveglianza" aggiunge il capogruppo.
"La videosorveglianza è utilizzata anche da altre amministrazioni di sinistra come Scandicci e Prato. Si tratta di una possibilità che viene offerta dalla legge e che serve per implementare ulteriormente il sistema di videosorveglianza pubblica. Tra l’altro, in periodi come questo, se è il privato ad assumersi l’onere dei costi è un bene per le casse dell’amministrazione – afferma il capogruppo della Lega Federico Bussolin insieme al consigliere al Quartiere 5 Matteo Chelli –. Si tratta solo di recepire con delibera questa possibilità che è prevista dalla legge di conversione del decreto Minniti del 2017 (neanche Salvini). E cosa importante, potrebbe dare risposta a quelle strade o aree private ad uso pubblico sulle quali telecamere pubbliche non si possono installare (pensiamo ai portici di Via Morandi)". (fdr)