Fratelli d'Italia e Lega intervengono sull'incontro fra il sindaco e il Ministro Lamorgese. “Il Pd decida le misure, non siano moda stagionale”
“È senza fondo il pozzo dell'ipocrisia in cui nuota il Partito Democratico a Firenze. Nardella – spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi – ha appena incontrato il ministro dell'Interno Lamorgese, la quale ha giustamente appena accennato che inasprirà le pene per gli spacciatori di droga. Come un “mantra” ritorna nella dialettica del nostro Sindaco le parole Daspo urbano e zone rosse, quest'ultime però meglio non nominarle per non disturbare qualche salotto radical chic e qualche associazione ben pensante che ha presentato ricorso in nome delle libertà personali, cioè la libertà di poter continuare a delinquere.
Da un partito, quello democratico, che non prende fermamente posizione contro la liberalizzazione delle droghe, non accettiamo lezioni – dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia Draghi – e Nardella venga in Consiglio a riferire cosa è stato detto nell'incontro col Ministro, mi auspico che la giunta fiorentina deliberi definitivamente la mappa delle zone a rischio in cui prevedere il Daspo urbano.
Nardella ha predisposto il 'Piano per il contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti', che costerà ai contribuenti più di 4 milioni di euro, tutti destinati alla prevenzione, che indubbiamente serve – conclude Draghi – ma è inevitabile oggi concentrare sforzi ed impegni al contrasto dello spaccio e dell'uso della droga.
“Sono passate due settimane – dichiara il capogruppo del Carroccio Federico Bussolin – da quando la maggioranza ha bocciato la proposta della Lega di reintrodurre il Daspo urbano attraverso il Decreto Minniti. Evidentemente tra maggioranza e Sindaco non hanno la stessa visione di città. Da questo punto di vista Nardella non ha di che preoccuparsi: saremo coerenti e vigileremo affinché trovi piena applicazione. Il passo successivo – conclude Bussolin – è introdurre il Taser”. (s.spa.)