Farmacia Pitti di Piazza San Felice, Di Puccio (PD): "L'amministrazione comunale è al fianco dell'attuale gestione"

"Dobbiamo salvaguardare una attività più che storica della nostra città"

Il consigliere PD Stefano Di Puccio ha svolto un question time nel Consiglio comunale di oggi, riguardo al futuro della farmacia Pitti di piazza San Felice.

"La farmacia Pitti è stata fondata nel 1808 da Gaspero Puliti – ha spiegato Di Puccio –. E’ l’ultima farmacia esistente di origine Granducale. Nel 1808 il farmacista Gaspero Puliti, nonostante l’occupazione francese di Firenze, rilanciò la farmacia che dopo il 1815 tornò ad essere Granducale.

I Granduchi erano i D’Asburgo Lorena. Oggi, la società immobiliare San Felice srl ha comprato il palazzo dove ha sede la farmacia in piazza san Felice. La società, tra le altre cose, ha per oggetto la realizzazione e la gestione di strutture turistiche, case e appartamenti per vacanze, residence, alberghi e ristoranti ecc. La San Felice srl vorrebbe 'svuotare' la farmacia per realizzare l’ingresso e la reception al palazzo che diventerà un albergo.

La San Felice srl si è costituita il 25 ottobre 2017 per realizzare questa operazione speculativa. Niente in contrario all’impresa e al commercio, ovviamente, ma questa operazione va a stravolgere ulteriormente la storia, l’ambiente di Piazza San Felice e del quartiere Oltrarno.

La farmacia è stata letteralmente murata dallo scatolone di legno che chiude il cantiere, e crea danni evidenti non solo alla farmacia ma anche allo storico Caffè Bianchi e alle altre attività su quel lato della piazza. Non da meno la pericolosità evidente di detto cantiere per i pedoni, residenti e turisti che da via Romana vanno verso Piazza Pitti e viceversa, costretti ad attraversare la piazza che è la direttrice da porta Romana al centro, quindi sempre trafficatissima da auto, furgoni e autobus di linea e turistici.

Per tutti questi motivi, vogliamo sottolineare gli sforzi del Sindaco Nardella e dell’Assessora Del Re che si sono presi l'impegno di contribuire a risolvere questo problema.

Tutelare una attività storica che da 210 anni non ha mai cambiato la destinazione d’uso è un imperativo così come la tutela e la salvaguardia dei cittadini e degli altri commercianti della piazza, che hanno anch'essi diritto di fare impresa". (fdr)

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