Firenze Parcheggi, Bambagioni (Commissione Controllo): "Preoccupa piano di sviluppo debole a fronte di fame di parcheggi, amministrazione dovrebbe coinvolgere di più la partecipata"

Focus su introiti e costi. Bambagioni rileva: "Da oltre 20 anni Firenze Parcheggi è gravata da costi per parcheggi realizzati da Firenze Mobilità"

"Finita la fase straordinaria di analisi sulla multiutility che ha prodotto un utile dibattito, stamani la Commissione Controllo, che svolge un'indispensabile azione democratica di controllo, raccolta informazioni e confronto allo scopo di migliorare la qualità dei servizi erogati dalle partecipate comunali, ha ascoltato la dirigenza di Firenze Parcheggi. Da quanto abbiamo appreso gli incarichi del Cda sono scaduti (addirittura da aprile 2023) e sono in attesa di nomina; nel frattempo l'assemblea 2024 è stata rimandata a nuova data. È emerso che, dopo il periodo difficile del Covid, il 2024 è stato un anno buono e che per ogni posto auto l'incasso medio è di 6,8 euro e i posti auto sono circa 6000 sul territorio fiorentino. Pur trattandosi generalmente di una buona gestione, ho rilevato alcuni aspetti critici. Primo punto: alcuni parcheggi, ovvero quello alla Fortezza vicino al binario 16, quello di Piazza Alberti, di San Lorenzo e quello di Piazza Beccaria, sono stati realizzati da Firenze Mobilità, che poi li ha dati in concessione a Firenze Parcheggi stessa, con costi annui che incidono pesantemente sul fatturato (circa 15 milioni) o sull'utile (in crescita nel 2023 rispetto al 2022). Per non parlare dei circa 600 mila euro annui spesi per sorveglianza e sicurezza. Probabilmente, ci furono degli errori o delle stime sbagliate quando fu fatto il piano economico che non ha tenuto conto dei possibili introiti derivanti da questi parcheggi. Fatto sta che questa situazione va avanti da inizio del 2000 e andrà avanti fino al 2035; in sostanza, ad oggi, sono oltre 20 anni che la Firenze Parcheggi si fa carico di questi costi. Questo problema, che risale al passato, lo segnaliamo all'attuale amministrazione; per provare a risolverlo si può o spalmare il debito o mettere dei capitali per ridurlo, nell'interesse della partecipata ma anche degli altri investitori. A seguire, abbiamo chiesto lumi anche sul piano di sviluppo, visto che in città c'è una grande fame di parcheggi. La risposta è stata disarmante: non ci sono programmi condivisi e i contatti sono al minimo. Firenze Parcheggi, al netto di alcuni problemi comunque risolvibili - se c'è la volontà - come quello dei citati costi, è una società pronta all'uso, che non viene adeguatamente sfruttata".

Lo spiega Paolo Bambagioni, Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze e consigliere comunale di minoranza della Lista civica Eike Schmidt, a margine dell'audizione di Presidente e Amministratore delegato di Firenze Parcheggi (controllata al 56% da Comune di Firenze e Ataf). (s.spa.)

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