“Il consorzio di bonifica Medio Valdarno è stato considerato un modello nazionale dal direttore generale dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. La pandemia – ha spiegato la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani che ha presentato un question time, al quale ha risposto l’assessora all’ambiente Cecilia Del Re – ci ha permesso, se non altro, di riscoprire le sponde del fiume Arno che forse frequentavamo meno. Ancora oggi, nonostante il grande impegno per tutelare il nostro più importante corso d’acqua, vi sono e si rilevano spesso sversamenti non idonei nell’Arno. In particolare a monte della città. Segnalazioni, a riguardo, sono state fatte da altri comuni e cittadini. Questo inibisce le buone pratiche attivate in città ed influiscono sulle nostre bollette.
Come ci ha detto l’assessora Del Re la direzione ambiente del Comune di Firenze non ha competenza sugli sversamenti in Arno di fogna a monte e a valle della città e che le relative autorizzazioni agli scolmatori ed allo scarico delle fognature senza trattamento vengono rilasciate direttamente dalla Regione Toscana e da Publiacqua Spa a cui è stato affidato il servizio. Il consorzio di bonifica ha effettuato, comunque, tutta una serie di interventi, negli ultimi anni, che vanno dagli sfalci della vegetazione impattante, ai tagli in riva destra e sinistra a valle del ponte dell’Indiano fino all’attraversamento dell’autostrada, sistemazione della traversa del Girone, sistemazione delle piste di servizio, rimozione delle alberature pericolanti, demolizione dei resti della traversa del Mazzini, creazione di una pista di servizio all’altezza del lungarno della Zecca vecchia, il percorso di servizio tra ponte alle Grazie e ponte Vecchio, messa in sicurezza del lungarno Corsini che è in fase di completamento. Tutte opere per circa sei milioni di euro.
L’attenzione però – ha concluso la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – deve essere sempre di più focalizzata su quello che è l’inquinamento del nostro fiume. Sono convinta che occorra sollecitare la polizia idraulica per non eludere il bisogno di rendere sempre più fruibile il fiume Arno quando è evidente che ci sono diversi sversamenti non dichiarati e non depurati. Per il rispetto del nostro fiume e per il lavoro finora fatto occorre fare qualcosa di più. Credo che un intervento della polizia idraulica sia necessario”. (s.spa.)