Flowering of Light, installazione di luci in sala d'Arme

Fino all'8 gennaio l'opera di Angela Detanico e Rafael Lain. Presentata dal curatore Risaliti e dall'assessore alla cultura Bettarini

In occasione delle festività natalizie a Firenze il Museo Novecento invita il duo di artisti Angela Detanico e Rafael Lain, consacrati in questi giorni al Centre Pompidou di Parigi  in occasione del prestigioso Prix Marcel Duchamp. I due artisti presenteranno una grande istallazione video in Sala d'Arme a Palazzo Vecchio, che aprirà al pubblico da domenica 8 dicembre 2024 fino a mercoledì 8 gennaio 2025.

“Un'installazione d’autore in una Sala d’Arme che adesso è all’avanguardia grazie al nuovo impianto  Visionary Experience - ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. - Una proiezione da non perdere che si sviluppa sulle sette arcate della sala per portarci in mondi lontani e fioriti: sarà un'occasione per vivere emozioni forti grazie all'arte di Angela Detanico e Rafael Lain.

“Siamo molto orgogliosi di ospitare la straordinaria istallazione video e sonora del duo di artisti Angela Detanico e Rafael Lain che in questo periodo sono protagonisti di un’importante mostra al Centre Pompidou di Parigi - ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. -Questa loro presenza a Firenze è dimostrazione ancora una volta delle relazioni internazionali costruite in questi anni dal Museo Novecento. L’opera di Angela Detanico e Rafael Lain accompagna i visitatori in un ambiente immersivo in cui connessioni quantiche sovrappongono il pianeta terra con il cosmo infinito, il tappeto di fiori luminescenti con il campo “florescente” di galassie. La prossimità della natura qui sulla terra coincide con la massima  distanza dell’origine della vita nell’universo, come la primavera con il Big Bang. Inoltre, una serie di galassie concettuali roteano tra i piedi dei visitatori, un insieme di frasi che legano tra loro il tempo, lo spazio, fiori e cielo. Questa istallazione, così ricca di poesia, intelligenza scientifica e commovente osservazione della natura delle cose a noi più vicine e lontane, è un omaggio anche a connettere il linguaggio contemporaneo alle tante opere rinascimentali fiorentine in cui riconosciamo un prato fiorito  interconnesso con il mistero dell’infinito, ecco allora che questo intervento è anche un invito a visitare i luoghi del nostro patrimonio storico, artistico e scientifico, dal Museo Galileo Galilei a Palazzo Medici, da San Marco ad Arcetri, dal Planetario di Firenze alla Cappella Pazzi.

Ringrazio Gucci per aver sostenuto questo progetto e tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. 

Il viaggio dell’umanità, ci spiegano Angela Detanico e Rafael Lain, continua da sempre tra terra e cielo.” 

 

Come per gli scorsi anni, il Museo Novecento si rende protagonista all'interno del ricco programma di eventi culturali proposti dall'amministrazione per allietare il periodo natalizio fiorentino. Quest'anno il tema centrale scelto dal direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti si riassume nel termine IRRADIAZIONI, che da un lato si lega alla simbologia dei fiori come segno di continua rinascita, come in molti dipinti rinascimentali - dai prati fioriti nelle Annunciazioni di Beato Angelico e Leonardo da Vinci o nell'Adorazione dei Magi di Filippo Lippi-; dall'altro dirige l’attenzione ai cieli stellati e all'osservazione dell'infinito, in riferimento anche alla presenza a Firenze degli strumenti di osservazione pioneristici di Galileo Galilei e all'osservatorio astronomico di Arcetri. L’ installazione in Sala d'Arme vuole anche essere uno stimolo a conoscere e visitare  luoghi e opere dislocate in città, all’interno dei quali rintracciare, in un processo di IRRADIAZIONI, la presenza di opere e dettagli in cui possiamo riconoscere prati fioriti e cieli stellati. 

L'istallazione in Sala d'Arme ad opera di Detanico e Lain si sviluppa in una grande istallazione video distribuita sulle sette arcate della Sala d’Arme, in cui le immagini sembrano giocare con la questione del tempo invertito in un movimento di nascita e morte, di inizio e di fine, di “fiorescenza” e sprofondamento nel buio cosmico. Le immagini si rispondono in un gioco di specchio in sincronizzato in cui campi di fiori diventano progressivamente l'immagine di galassie lontanissime da noi. Questa bellezza fugace abita le opere di Detanico e Lain il cui scopo è farci riflettere sul ciclo della vita sul pianeta e nell’universo attraverso un forte coinvolgimento emotivo, che deriva anche dalla struttura immersiva dell’istallazione. Mentre i prati fioriti sono stati fotografati con semplici smartphone, le nebulose sono state osservate attraverso il potente telescopio Hubble lontanissimo da noi. Il movimento ciclico conduce le cose a dissolversi nel massimo della luminescenza e poi al contrario a riaffiorare una volta scomparse nel profondo buio. I due artisti sembrano trasferirci in questo modo da queste proiezioni in movimento all’interno della nostra coscienza e dell’inconscio, come un flusso di apparizione e scomparsa, di stupore e incoscienza. 

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Gucci. Un ringraziamento anche alla Fondazione Claudia Cardinale. 

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