Fondazioni lirico sinfoniche, Grassi, Verdi e Trombi: "Una situazione delicata. Al fianco dei vertici e dei sindacati perché il Governo trovi una soluzione senza rinunciare a riconoscere i diritti sanciti dalla Corte europea"

Presentata una interrogazione che sarà discussa nella prossima seduta del Consiglio comunale

Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi e Giacomo Trombi e della consigliera Donella Verdi

"Al Maggio Musicale Fiorentino, così come nelle altre fondazioni lirico sinfoniche italiane si stanno vivendo giornate di tensione e di forte apprensione sul futuro di queste istituzioni culturali che, superate le crisi degli ultimi anni ma sempre gravate da un pesante debito pregresso, dopo la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, rischiano di dover scegliere se rispettare i bilanci o intraprendere la rischiosa 'battaglia' dei ricorsi legali da parte del personale che avrebbe tutti i diritti per essere assunti. Una scelta che speriamo nessuno debba assumere e apprezziamo, che contrariamente a quanto hanno fatto in passato, l'attuale Sovrintendente abbia tenuto una posizione intelligente e attendista, auspicando, come noi, un intervento urgente dal Governo. E' necessario intensificare, ad ogni livello, le relazioni sindacali per la ricerca di soluzioni condivise e ponderate sia per l'immediato che nel medio e lungo periodo."

"Una norma nazionale che contemperi l'esposizione giuridica della Corte europea anche alla luce della nuova disciplina giuslavoristica entrata in vigore col così detto decreto Dignità che abbassa, anche per le Fondazioni liriche, a 24 mesi il limite massimo per i contratti a tempo determinato, che legittimamente faccia chiarezza nei confronti del personale assunto a ripetizione dalle Fondazioni, ma che allo stesso tempo non costringa le Fondazioni al dissesto economico mettendo sul lastrico centinaia e centinaia di dipendenti, tecnici e artisti. La soluzione non può essere una norma emergenziale e neppure una legge che permetta di abusare di contratti illegittimi, come invece faceva il job act e tutte le politiche dei precedenti governi improntate a non affrontare il problema dei precari e delle risorse delle Fondazioni, ma soltanto pervicacemente cercare scorciatoie che si sono dimostrate contrarie al diritto Europeo. Abbiamo bisogno di norme che tutelano il rigore ma di norme che contrastano gli abusi e il precariato, di norme sociali. All'ennesima legge speciale che cerca di aggirare le tutele chiediamo un intervento di stabilizzazione degli organici. Vorremmo che si affrontasse la vicenda con estremo pragmatismo e non imponendo ai vertici delle Fondazioni soluzioni bizzarre come una assunzione in massa degli aventi diritto, a cui far seguire una procedura di licenziamento collettivo. Non avrebbe senso. Ben altri gli interventi che auspichiamo fin da subito: a partire dalla emissione dei bandi per l'assunzione per il personale non coperto ma presente negli organici su cui è stato basato anche il piano di risanamento, per poi passare ad una richiesta unanime e comune tra vertici delle Fondazioni lirico sinfoniche e i sindacati di individuare in via legislativa e finanziaria per una soluzione duratura, senza rinunciare a riconoscere i diritti sanciti dalla Corte europea."

"Un peso, quello derivante dalla sentenza, sui conti e sul futuro dell’intero sistema lirico sinfonico italiano che difficilmente può essere sostenuto dati gli attuali debiti delle Fondazioni e che merita una decisione nazionale: si intende mantenere l'attuale assetto ed aumentare le risorse a disposizione o a parità di risorse si vuol chiudere o dimensionare diversamente il settore? Certo, non accetteremmo che non venisse rispettata la sentenza, lasciando nel precariato chi lavora al posto di dipendenti a tempo indeterminato a tutti gli effetti, e neppure saremo disposti a rinunciare al valore e alle attività della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, che da moltissimi decenni, tra alti e bassi, porta in Italia e nel mondo il nome e l'eccellenza di Firenze, della Toscana e dell'Italia intera". (fdr)

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