Draghi e Cellai: "Il secondo murales raffigurante l'icona dei comunisti italiani in due anni. A poche centinaia di metri l'uno dall'altro. Viva la fantasia"
"Era il novembre del 2020, quando su un palazzo di viale Canova comparve il murales dedicato ad Antonio Gramsci, realizzato dall'artista Jorit. Ci fu naturalmente l'inaugurazione di rito e qualche polemica fuori dal campo della sinistra per la scelta del personaggio. Compresi noi di Fratelli d'Italia che commentammo così: La Firenze di Nardella si sta riempiendo di enormi murales dal palese richiamo ideologico: un'iconografia che ricalca quella dei regimi totalitari, ma in assenza di coerenza e di coraggio. Commissionati dalle Istituzioni e pagati da noi, in questo caso 7.000 euro dati all'associazione Teatro Puccini, che ha proposto il progetto .
Bene, passano due anni e a poche centinaia di metri da viale Canova, sempre nello stesso quartiere (anzi nella stessa porzione dello stesso quartiere, il 4, l'Isolotto) compare un nuovo murales, stavolta sulla facciata di una scuola, raffigurante... Antonio Gramsci. Sembrerebbe una barzelletta ma è tutto vero, basta leggere il comunicato pubblicato poco fa in rete civica.
Ora, non vogliamo – anche per carità di patria – rinfocolare il dibattito ideologico, ma a questo punto cominciamo a preoccuparci. Non vorremmo che il presidente del Quartiere 4 Dormentoni stesse vivendo una crisi di personalità. Solo così potrebbe spiegarsi questo proliferare di immagini del suo idolo politico sulle facciate dei palazzi del Quartiere da lui amministrato. Conoscendo anche il suo dinamismo e forte attivismo politico, gli consigliamo amichevolmente di prendersi un po' di riposo. Chissà che non lo aiuti (lui e gli altri esponenti dell'amministrazione coinvolti in questi progetti dal sapore sovietico) a ricordare altre figure degne di essere ricordate a Firenze nel 2022, s'intende sempre nel campo della sinistra, non vorremmo richiedergli uno sforzo eccessivo".
Queste le dichiarazioni dei consiglieri di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai.
(fdr)