Giorno del Ricordo. Maria Federica Giuliani (Vice presidente del Consiglio comunale): “La cultura è l'unico mezzo per sconfiggere queste atrocità”

“Un sentito ringraziamento va a Miriam Andreatini, delegata fiorentina dell'Associazione Giuliana e Dalmata, una persona che è già intervenuta anche in altre occasioni per ricordare l'esodo delle popolazioni giuliane, istriane e dalmate, don Severino Dianich e Claudio Bronzin. Persone – ha sottolineato la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – che hanno vissuto personalmente quel periodo storico atroce ma che hanno trovato nella nostra città casa, accoglienza e quell'umanità che era mancata nella loro terra. La malvagità umana di quegli anni ha trovato, purtroppo, terreno facile in un periodo difficile della nostra storia. Un armistizio che ha creato una grande confusione in quei territori che hanno visto una escalation inaudita della ferocia umana.

Al Comune di Firenze abbiamo fatto quello che, purtroppo, il nostro Stato ha fatto solo di recente. La legge che istituisce il Giorno Ricordo è molto recente, solo nel 2004.

Quello ascoltato è un racconto difficile, fatto di grandi violenze e grande dolore. Vi è sempre anche un grande pudore nel raccontare quello che è accaduto da parte di chi ha vissuto quell'orrore. Raccontare diventa una cosa difficile e molto personale. Il Comune di Firenze la celebrazione del Giorno del ricordo lo ha assolto nella maniera migliore ricordando che, prima di tutto, è la cultura l'unico mezzo per sconfiggere queste atrocità.

La biblioteca delle Oblate ha accolto il fondo di libri istriani e della Dalmazia costituito da donazioni anche di privati a ricordo degli esuli. Mi fa piacere ed onore che, per primi, abbiamo portato a Firenze “Magazzino 18”, lo spettacolo di Simone Cristicchi che racconta di quel fondo dove erano accatastati i ricordi degli esuli e che fu scoperto solo recentemente a Trieste. Solo da grande ho capito la tragedia delle foibe ed ho capito cosa sia successo quando degli italiani fuggirono da quelle terre in Italia, dove però non vennero accolti dagli stessi italiani. E questo lo posso dire da testimone diretta – ha concluso la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – visto che mia nonna è stata un'esule da Pola. Ho nel cuore quella terra e ho capito da subito il sentimento di queste persone di essere orgogliosamente italiani. Le foibe sono un monito perenne contro i regimi totalitari, che negano i diritti delle persone”. (s.spa.)

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