Queste le dichiarazioni della consigliera Stefania Collesei e del capogruppo di Articolo 1-MDP a Palazzo Vecchio Alessio Rossi insieme ai colleghi al Q4 Nicolina Cavallaro, Corinna Pugi, Filippo Picone e Sara Cappelletti
"Sgomento e dolore per quello che è successo in via Canova i responsabili devono essere puniti severamente per la loro azione criminale. Un giovane uomo ci sta lasciando e un abbraccio deve arrivare ai suoi cari in questo momento.
Ma la politica deve fare di più, non solo stringersi attorno alla famiglia, ma operare per superare il ghetto dei rom, il campo del Poderaccio . Come Art. 1 Mdp diciamo “superare” e non “sgomberare”. In queste ore convulse dobbiamo mantenere la barra dritta. Condannare i colpevoli, integrare gli innocenti. Non funziona la soluzione del centro destra: sgomberare i campi rom vuol dire solo spostare il problema da una parte all’altra perché poi le persone restano: uomini donne bambini rom nati in Italia, italiani.
E allora la formula è più complessa di così: non sgomberare ma smantellare, gradatamente il villaggio del Poderaccio, inserendo via via le persone nel tessuto cittadino: scuola casa lavoro. Allontanando chi ha commesso reati con l’aiuto delle forze dell’ordine.
Il modello è quello del campo dell’Olmatello. All’inizio erano quasi 400 persone. Per chiudere il campo ci sono voluti oltre 10 anni. Ma ora il campo non c’è più. Prima, l’Amministrazione, dava ampi poteri ai quartieri, adesso non più e i risultati si vedono. Non è possibile gestire un villaggio rom dall’alto di un assessorato, occorre lavorare nucleo per nucleo accompagnandoli nel percorso di inclusione nella società, appunto: scuola casa lavoro. Non esistono scorciatoie.
E’ pericoloso fomentare l’odio verso un’intera comunità anche condannandone le singole responsabilità. Forse che se succede una violenza negli stadi si pensa di chiudere gli stadi? La responsabilità individuale è la fonte del diritto. Il bambino rom di seconda elementare non ha colpe, non perdiamo la testa: occorre superare il ghetto, non scaricare il proprio rancore su intera comunità". (fdr)