Il Quartiere 1 esprime solidarietà al popolo curdo e condanna l'aggressione di Erdogan

Il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, a nome del gruppo del Partito Democratico, e a quasi l'interezza del Consiglio di Quartiere esprime vicinanza e fratellanza al popolo curdo, esule in Patria, offerto nei secoli come agnello sacrificale e capro espiatorio per interessi geopolitici o economici.
Esprime, inoltre, sdegno nei confronti del presidente Erdogan per l'arroganza con la quale agisce in disprezzo di tutti i regolamenti e trattati internazionali provocando una nuova guerra in Medio Oriente; per la destituzione dei sindaci eletti di origine curda; per i metodi censori e repressivi adottati nei confronti dell'opposizione interna, sia essa composta da semplici cittadini che dagli organi di stampa.
L’invasione del Rojava è un atto da condannare fermamente. Questa regione è stata il palcoscenico di una guerra che ha visto i curdi fronteggiare l'ISIS e liberare territori occupati. Inoltre in quest’area del nord-est della Siria è stata data vita al Confederalismo Democratico, un’esperienza fondata su processi di scambio democratici, uguaglianza di genere e coesistenza tra popoli e culture diverse.
Valori democratici che Erdogan teme possano diffondersi nei territori turchi confinanti.
La minaccia, o meglio ricatto di Erdogan, di far passare i tre milioni e mezzo di migranti qualora non gli venisse data mano libera nella conquista del territorio curdo, è assolutamente inaccettabile.
Un paese che si fa beffa dei principi fondamentali della democrazia e delle regole di convivenza europee non può, in alcun modo, entrare a far parte di questa comunità.
Se l'Europa e la comunità internazionale lasciassero questo destino compiersi, segnerebbero in modo indelebile uno dei più grandi fallimenti della propria storia. (s.spa.)

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