“L’incidente è correlabile alla carenza dell’organico, dovuto al progressivo smantellamento del settore cimiteriale”
“Una tragedia sfiorata, quella dell’incidente del 4 maggio al Cimitero del Pino, dove il ribaltamento di un monta feretri ha ferito due operatori cimiteriali: sarebbero bastati pochi centimetri e oggi avremmo parlato di una “morte bianca” e fino a quando l’amministrazione intende sfidare la sorte a discapito dei lavoratori e delle loro famiglie?”. Lo afferma la consigliera del gruppo misto Miriam Amato, aderente a Potere al Popolo, che ha presentato un question time all'assessore Funaro nella seduta odierna.
“Da anni si assiste a politiche di smantellamento nel settore cimiteriale – aggiunge la consigliera – dalla progressiva diminuzione degli investimenti al blocco del turn over, che ha visto ridurre l’organico da 62 a 45 unità, molte delle quali gravate da esoneri parziali o totali, per cui gli effettivi sono meno di 40. I lavoratori del servizio cimiteriale sono stati costretti a lavorare sotto organico – prosegue Amato – mettendo a rischio la loro tutela: non è più rinviabile un tavolo di confronto con le sigle sindacali sui servizi cimiteriali, facendo chiarezza su quale sarà il loro futuro, considerando anche la graduatoria aperta e in vigore fino al 31 dicembre 2018, dalla quale attingere per ripristinare il personale, piuttosto che rivolgersi a Sas, come riferito in aula. L'assessore non ha risposto sulle motivazioni alla base del mancato rinnovo del contratto, che sarebbe stato possibile per uno dei 4 lavoratori licenziati, così come ha eclissato qualsiasi spiegazione in merito allo svilimento dei servizi cimiteriali con la riduzione dell'organico progressiva nel corso degli anni”.
“L’amministrazione si deve far carico di tutte le norme di sicurezza del settore dei cimiteri – sottolinea la consigliera – dotandoli di macchine idonee, procedure coerenti, ma soprattutto di una pianta organica, in grado di far fronte al carico di lavoro. La figura dell’operatore cimiteriale ha un enorme carico di responsabilità, dall’usura fisica al peso psicologico, facendosi carico del dolore e della morte e cercando di dare una degna sepoltura ai nostri concittadini, e assolvono un ruolo che va ben oltre mansioni standardizzate, relazionandosi col dolore davanti alla perdita di una persona cara” conclude Amato. (s.spa.)