“Le parole dell’assessore Andrea Giorgio ricalcano e rincarano quelle espresse dall’assessore Cecilia Del Re. Nardella è d’accordo?”
“Gli attivisti di ultima generazione con le loro gesta su Palazzo Vecchio avevano fatto a Nardella il più grande dei favori, anzi due: dargli contemporaneamente l’opportunità di essere visto e apprezzato da tutta Italia per essere prontamente intervenuto per bloccarli a tutela di Palazzo Vecchio, simbolo dell'identità dei fiorentini e bene mondiale, e spostare l’attenzione pubblica – spiegano i consiglieri di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi – dalla crisi politica della sua Giunta con l’esclusione dell'assessore all’urbanistica Cecilia Del Re. Nel bel mezzo dell'iter di approvazione del piano strutturale e del piano operativo.
Un capolavoro. Eppure nonostante la buona sorte, ci ha pensato l’assessore Giorgio a riportare le lancette indietro di una settimana, al momento della crisi. Perché la crisi è nata, secondo le parole di Nardella, per le dichiarazioni favorevoli dell’assessore Del Re al passaggio del tram da piazza Duomo. Dichiarazioni considerate dal Sindaco di una gravità assoluta perché in contrasto col suo programma, in contrasto con le scelte tramviarie già adottate e non concordate con la Giunta.
Sicuramente a molti fiorentini è apparsa decisamente molto più grave la sua apertura al dialogo con il gruppo cui appartengono i vandalizzanti, suggerita dall’assessore Andrea Giorgio che proponeva pure di incontrarli.
Ad ogni modo come nel gioco dell’oca siamo tornati alla casella del Duomo. Giorgio appena ieri in un’intervista ad una tv locale, con dichiarazioni riprese oggi dalla stampa locale, rilancia nuovamente la questione del passaggio del tram a fianco della cattedrale di Santa Maria del Fiore ricordando di essere sempre stato favorevole finché non fu deciso di no dal PD e che in futuro magari se ne potrà discutere di nuovo. Ora, se nel dogma Nardella il pensiero pro tram al Duomo è incompatibile con la sua Giunta come farà Giorgio a salvarsi? Ha detto esattamente le stesse cose di Del Re in merito ad un futuro più o meno lontano del tram, anzi è stato ancora più esplicito. Ed ha pure aggiunto che non esiste che in Giunta non se ne possa parlare, ponendo forse una questione di libertà di espressione.
Giorgio difende il Del Re pensiero dunque. E allora – concludono i consiglieri di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi – le conseguenze dovrebbero essere scontate. A meno che non abbia concordato l’intervento col Sindaco. Ma allora anche Nardella asseconderebbe l’ipotesi futura del Duomo e dovrebbe agire parimenti. E revocare se stesso.
L’avevamo detto che la confusione regnava sovrana, ci eravamo sbagliati.
La Giunta Nardella è totalmente nel caos”. (s.spa.)