“La situazione dei lavoratori di Eda Servizi, costretti a decidere in una settimana, se trovarsi disoccupati o rinunciare ad una parte dei loro diritti è l’ennesima prova che la gestione dei servizi comunali dati in appalto è fallimentare.
Fallimentare – aggiunge la consigliera del Movimento 5 Stelle e vice presidente del Consiglio comunale Silvia Noferi – perché nasce in modo sbagliato. Il Comune ha emanato dei bandi che prevedevano il contratto del Commercio quando già esisteva il contratto nazionale Federculture, siglato il 9 novembre 1999.
Questo tipo di contratto è specifico per i lavoratori del settore culturale ed è di primaria importanza soprattutto per una città d’arte come Firenze. Lo sviluppo di professionalità specifiche per il potenziamento della qualità dei servizi offerti ai cittadini garantisce la crescita dell’offerta culturale della città e passa anche attraverso la motivazione e la tranquillità dei lavoratori che operano nel settore.
Il Comune non ha nemmeno organismi di controllo efficienti sulle ditte vincitrici degli appalti e ne è prova l’attuale situazione. La ditta vincitrice dichiara un buco economico e cerca di scaricare gli effetti sulla pelle dei lavoratori che perderebbero in questo modo e per sempre, diritti e retribuzione.
Non vediamo come sia possibile – conclude Silvia Noferi – che un’azienda possa cambiare in corsa il contratto dei lavoratori quando era una condizione fondante per vincere l’appalto. Capire cosa ha previsto il Comune nel caso del fallimento dell’azienda sarà importante per tutelare i lavoratori e il servizio”. (s.spa.)