“La corte dei conti condanna l’ex premier, già presidente della provincia e sindaco per danno erariale: 4 direttori invece di uno solo, quest’ultimi indagati a loro volta”
“Scontata sarebbe stata la sentenza della Corte dei Conti, ferma la volontà dell’opposizione a Palazzo Vecchio di capire che ruolo avranno in futuro i dirigenti condannati.
La condanna all’ex premier Matteo Renzi – sottolineano i consiglieri comunali di Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia – riguarda scelte irregolari che ha commesso all’epoca della sua presidenza alla Provincia di Firenze, dove cominciò la sua smisurata “volontà di potenza”, per usare un titolo nietzschiano, al fine di poter conquistare posizioni più importanti negli anni a venire.
Non sarebbe stato utile un solo direttore, seppur ben retribuito, bensì 4. Perciò la Corte dei Conti lo ha condannato attribuendogli un danno di 69 mila euro. Il rottamatore per eccellenza non ha fatto tesoro degli anni successivi alla prima repubblica, quando un paese ormai in bancarotta ha provato a limitare gli esborsi e a dissipare in maniera più contenuta il patrimonio pubblico. Il rammarico rimane oltre per i dirigenti condannati, tuttora quasi tutti ricoprono ruoli apicali: Lucia Bartoli, Luigi Ulivieri, Liuba Ghidotti e Giacomo Parenti, quest’ultimo direttore generale del Comune di Firenze.
Un amministratore, degno di questo nome, dovrebbe operare con diligenza del buon padre di famiglia, trattare la “roba pubblica” meglio di come tratta i suoi beni personali.
E’ un obbligo – aggiungono i consiglieri di Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia – nei confronti della cittadinanza vigilare sui conti pubblici, specialmente in un periodo di “vacche magre”.
E’ un dovere morale che spetta alla minoranza, ricordare al Partito Democratico, che amministra la città e la totalità dei quartieri e ai suoi eletti in media molto giovani: che un ragazzo o una ragazza su tre sotto i trent’anni è senza lavoro, a causa delle scelte di una certa politica scellerata”.
Gruppi consiliari del Comune di Firenze
Lega, M5S, FdI