“L'augurio che facciamo è che presto si delinei un profilo di autonomia economica”
“Dopo 9 anni di insuccessi e scelte sbagliate, oggi il sovrintendente Chiarot ha riportato speranza per la nostra fondazione lirico sinfonica. Il Maggio ha alla guida una persona seria, lo possiamo dire con certezza. Niente a che vedere con la Colombo prima e Bianchi dopo”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, interviene nel dibattito in Consiglio comunale. E continua: “Grazie al Sovrintendente per il cambio di passo e di stile. Per come si è relazionato con la città, con il Consiglio comunale, con le realtà del territorio, con le parti sociali. Insomma si è vista, in concreto, la volontà di cambiare e farlo con serietà. Purtroppo deve far fronte ad un'eredità del passato pesante, ne parlano anche i conti e tutto quello che si è perso per strada. A partire dal settore danza che è stato chiuso”.
“Oggi abbiamo sentito dire che non si può essere solo manager ma anche appassionati del Maggio, una novità assoluta per chi è alla guida della nostra istituzione. La forma è anche sostanza – continua Grassi - un clima più disteso, una programmazione di qualità, e anche in anticipo per attrarre un pubblico anche internazionale e competere in Europa con le altre fondazioni”.
“E non vorrei dimenticare l'importanza delle maestranze interne rivitalizzate, come il settore delle scenografie. In passato si è sentito dire più volte che non era utile e che avremmo trovato tutto l'occorente fuori. Dichiarazioni inammissibili. Certo è che – conclude il capogruppo – l'aiuto consistente di Comune di Firenze e Regione Toscana ha aiutato il Maggio nel riuscire ad avere un bilancio meno catastrofico degli anni precedenti. L'augurio che le faccio e che auspico per Firenze è che per la fondazione lirico sinfonica più importante della Toscana si possa arrivare ad una autonomia finanziaria”. (fdr)