“Alcune domande rispetto a una decisione che ci sembra parta da presupposti condivisibili, ma che vogliamo capire quanto abbia valutato l'impatto dei mezzi pesanti”
“A settembre 2022 Manifattura Tabacchi SpA ha inoltrato una richiesta al Comune di Firenze per poter utilizzare “provvisoriamente” la strada “bianca” che corre lungo il Canale Macinante e che dal Barco arriva in Via delle Cascine, per il transito di mezzi pesanti e per il parcheggio delle maestranze impegnate nei lavori alla Manifattura.
Una richiesta – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi con i consiglieroi di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 1 Francesco Torrigiani e Giorgio Ridolfi – che nasce da una motivazione condivisibile: ridurre i disagi alla popolazione che vive in via Tartini, Boito e Pergolesi e nei pressi della ex Manifattura.
La richiesta è stata accolta, pertanto è stato aperto un varco che unisce Manifattura con questa strada, attraversando la sede dei binari della ferrovia da poco dismessa.
Ci sono però alcuni aspetti che ci hanno preoccupato:
- l’impatto dei mezzi pesanti su questa strada e le relative spese di manutenzione,
- l’eventuale abbattimento di alberi per creare il varco,
- la sicurezza, dal momento che tale strada è percorsa da ciclisti, pedoni, auto e moto, e anche da cavalli e carrozze, dato che nel tratto finale ci sono le stalle dei “fiaccherai”. Questo anche perché abbiamo notato la totale assenza di segnaletica che indica il passaggio di mezzi pesanti.
Abbiamo pertanto depositato un'interrogazione urgente per avere chiarezza su questi punti.
Come spesso accade dunque, ci preoccupiamo della cura e manutenzione del bene pubblico e della sicurezza stradale e sul lavoro.
Il nostro gruppo consiliare – concludono Bundu, Palagi, Torrigiani e Ridolfi – apprezza le scelte che vanno a ridurre i pesanti disagi che le persone che vivono attorno a Manifattura Tabacchi subiscono da tempo, e che ancora dovranno subire. Ma al tempo stesso questo non deve a nostro parere creare le condizioni per una “privatizzazione” di un bene comune e pubblico, né far dimenticare le norme di sicurezza sul lavoro e stradali e quelle relative alla tutela degli alberi. E le spese di manutenzione e ripristino dopo questo uso provvisorio, vogliamo assicurarci che non siano a carico del Comune ma del privato”. (s.spa.)