“Belli i rendering, ma la realtà del progetto è un'altra. Vogliono monetizzare un monumento storico di Firenze”
“Oggi è un giorno importante per Firenze. E' vero, certo, perché il recupero e l'investimento per la Manifattura Tabacchi rappresenta un intervento che cambierà un'intera area. Ma allora perché in aula non ci sono né la Giunta, salvo ovviamente l'assessore proponente e qualche apparizione estemporanea degli altri, e né il sindaco Nardella?” Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, apre il suo intervento. E spiega: “La Manifattura è un immenso patrimonio storico, riconosciuto a livello internazionale, come esempio del razionalismo architettonico. Bene che si recuperi e valorizzi. Ma siamo sempre stati contrari alla destinazione di alcune aree al privato con conseguente monetizzazione di un patrimonio pubblico, come avviene con quota parte per l'housing sociale”. Il capogruppo dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio argomenta: “Basti pensare che l'housing sociale è ridotto del 40% e monetizzato, in particolar modo con affitti calmierati a 12 anni. Una soluzione poco congruente con la realtà. E sulla mobilità? Si prevedono 5mila accessi, che anche in questo caso non corrispondono a quella che sarà la realtà. Perché saranno molti di più, in un'area già vessata da flussi importanti, che la linea 4 della tramvia non riuscirà ad assorbire e ridurre. E questo problema non è preso neanche in considerazione come criticità a cui far seguire una riduzione del carico urbanistico. Significa non aver ascoltato i comitati e i cittadini”.
“Oggi la discussione è un piatto di minestra riscaldata e insipida – continua Grassi – questo è quello che voglio dire all'assessore Bettarini. Perché se avessimo voluto farla con serietà ci saremmo dovuti prendere maggior tempo. E lo dico anche a suo favore perché sostenere che il parcheggio non sarà sotto l'asilo, significa non aver letto nel dettaglio tutte le carte del progetto. Questo è emblematico di quanto ci sia approssimazione nell'affrontare questioni che invece richiederebbero una maggior attenzione. Non basta dire che il progetto migliora la proposta precedente con le torri da 53 metri d'altezza: la maggioranza deve comprendere che si può essere contrari all'una e all'altra proposta, immaginando una riqualificazione diversa, che abbiamo proposto con i tanti emendamenti che abbiamo presentato”.
“All'interno della delibera poi ci sono dei bellissimi rendering – concludono Grassi, Verdi e Trombi – che affascinano, ma che però depistano. Non tutto il bello corrisponde a realtà. Per questo abbiamo presentato molti emendamenti per cercare di ricondurre alcune aree a destinazioni sociali, culturali e rivolte alla comunità”. (fdr)