Maria Federica Giuliani (Vice presidente Consiglio comunale): “I genitori devono poter stare insieme dal momento del travaglio fino alla nascita, anche durante la pandemia”

Il livello di denatalità è molto alto e la pandemia ha imposto, inoltre, degli ostacoli a chi sceglie di fare figli. Su questo tema la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani ha presentato un Question Time, al quale ha risposto l’assessora al welfare Sara Funaro. “Purtroppo il numero dei morti è il doppio dei nuovi nati in Toscana. Un dato – sottolinea la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – che, non solo ci fa riflettere ma ci deve dare l’opportunità di agire, in maniera concreta, per aiutare i nuovi genitori. La pandemia ha imposto un approccio ospedaliero difficile. La donna oggi si trova, spesso, da sola, senza il compagno accanto. Al padre viene negata la possibilità di poter partecipare alla nascita della nuova famiglia. Occorre garantire la vicinanza genitori-neonato al momento della nascita anche nel difficile periodo che viviamo. Come ha spiegato l’assessora Funaro, come amministrazione, dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti per favorire la natalità e spiegare alle nuove famiglie che ci sono tutte le misure di sostegno anche dove sono presenti delle fragilità: il bonus nuovi nati o altre iniziative messe in campo come gli sconti sugli asili nido. Sia l’Asl che l’ospedale di Careggi assicurano che, al momento del parto, è prevista la presenza del padre, con tutte le cautele igienico-sanitarie. L’unica eccezione c’è quando ci troviamo di fronte a persone affette da Covid positivo. La presenza del padre è consentita in tutti gli ospedali dell’Asl Toscana centro che interessa i territori di Firenze, Prato e Pistoia. Nei successivi tre giorni di degenza si procede, invece, caso per caso perché le disposizioni ministeriali non consentono la presenza del padre ma si sta lavorando per trovare un accordo per stilare un documento che permetta sempre, rispettando le norme igieniche di prevenzione, la libertà di accesso al partner per tutto il periodo di ricovero della madre. Nelle neonatologie la degenza si può prolungare per tre o quattro mesi e, in questo caso, la presenza è consentita sempre. Le due terapie neonatali del San Giovanni di Dio di Firenze e del Santo Stefano di Prato hanno aderito alla campagna “Zero separation genitori” che promuove la vicinanza di tutti e due i genitori che non sono visitatori ma sono la cura per il neonato. È indispensabile però andare oltre perché non vogliamo più vedere padri che attendono la nascita del proprio figlio fuori dalla sala parto. I padri – ha concluso la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – vogliono fare i padri. Ci abbiamo messo anni per arrivare alla condivisione, madre e padre, della nascita di un figlio. Occorre attivare tutte le cautele possibile affinché il momento fondamentale della nascita i genitori lo possano vivere insieme. È un momento che rafforza la coppia e le connessioni emotive dei bambini e riconosce, ad entrambi i genitori, la capacità curante”. (s.spa.)

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