“Restiamo sinceramente stupiti dal ricevimento con tutti gli onori del caso a Palazzo Vecchio per Mariela Castro, la figlia del dittatore Raúl Castro impegnata in un tour che tocca in questi giorni anche l’Italia. E il nostro stupore non deriva tanto dal fatto che sia espressione di una nazione che ha un sistema politico monopartitico, che persegue la libertà di espressione e attualmente ha 1.157 prigionieri politici (perché capiamo bene che i Castro rientrino nell’album di famiglia della sinistra italiana), quanto dalle modalità scelte dall’amministrazione comunale. Una figura così controversa (paladina dei diritti degli omosessuali, perseguitati per decenni a Cuba negli anni di Fidel) sarebbe stato interessante poterla invitare in Consiglio comunale e far nascere un bel dibattito politico, cui potessero partecipare tutti i gruppi politici. Ci sarebbe piaciuto poterle chiedere se oggi i diritti civili nel suo Paese sono pienamente rispettati, se le persone vivano liberamente e felicemente, e anche cosa pensi delle modalità con cui la famiglia di cui fa parte prese il potere e di come l’abbia esercitato per oltre un cinquantennio.
Invece il sindaco Nardella e il presidente del Consiglio comunale Milani hanno preferito farle fare una ‘passerella’ a Palazzo Vecchio. Che però, gli ricordiamo, è la casa politica di tutti i fiorentini e non un circolo Arci”.
Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi
(fdr)