Masi e De Blasi (MoVimento 5 Stelle): “Approvata la nostra mozione sul salario minimo legale. Un primo passo importante a tutela della dignità dei lavoratori e lavoratrici e contro le disuguaglianze sociali”

“Siamo molto soddisfatti che ieri la Commissione 9 Istruzione, formazione e lavoro abbia approvato la mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle per il sostegno - nelle sedi istituzionali Anci e in Conferenza Stato-Regioni - dell’istituzione di un salario minimo legale per tutti i lavoratori e lavoratrici italiani, sia pubblici che privati” esordisce così il pentastellato Lorenzo Masi.

“La mozione intende altresì sostenere tutte le iniziative volte a tutelare i lavoratori da salari non equi e inadeguati alla realtà in cui viviamo”.

“Vogliamo ricordare che l’Italia è uno dei sei paesi europei – con Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia – a non avere ancora una legge specifica sul tema del salario minimo, nonostante che il 14 settembre 2022 il Parlamento Europeo abbia approvato in via definitiva il Regolamento che istituisce il salario minimo, volto appunto a garantire un tenore di vita dignitoso alle persone”.

“La nuova direttiva europea, che punta a migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori e lavoratrici dell’UE e promuovere progressi in ambito economico e sociale, si applicherà a tutti i lavoratori dell'UE con un contratto o un rapporto di lavoro” proseguono Masi e De Blasi.

“In Italia si sta discutendo su questo tema ma ancora non è stata adottata alcuna norma specifica, nonostante che - come rilevato dall’INPS - 4,5 milioni di lavoratori guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora mentre 2,5 milioni non arrivano a 8 euro”.

“Queste cifre non sono accettabili e per questo motivo siamo lieti che la nostra mozione sia stata accolta. A tal proposito intendiamo ringraziare le forze politiche del Comune di Firenze che hanno sostenuto l’atto, in particolare il Partito Democratico, Sinistra Progetto Comune e il Gruppo Misto”.

“Auspichiamo che questo sia davvero il primo passo verso una riduzione reale delle disuguaglianze sociali, ancora troppo presenti nel nostro Paese, e verso il riconoscimento della dignità salariale” concludono i consiglieri. (s.spa.)

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