L’assessore Funaro: “In campo con sorveglianza attiva e ricoveri di sollievo”. Appello ai medici di famiglia: “Segnalateci le situazioni più critiche”
Torna il caldo da bollino rosso. Oggi il nuovo bollettino elaborato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale (Ssr) del Lazio assegna a Firenze l’allerta arancione ma per domani e mercoledì è previsto il codice rosso. Dopo l’ondata di caldo di luglio, tornano quindi le alte temperature (37-38 gradi) e con queste aumenta il rischio soprattutto per la popolazione più fragile.
“In vista del ritorno delle alte temperature rinnovo l’invito ai cittadini ad assumere comportamenti di prudenza – dichiara Sara Funaro, assessore al Welfare e presidente della Società della Salute –. Si tratta di semplici regole come evitare di uscire nelle più calde della giornata, bere spesso, mangiare pasti leggeri”. Consigli che valgono a maggior ragione anche per le persone fragili e per gli anziani per i quali scatta un’attenzione ancora più alta. “Con le elevate temperature aumentano i disagi e le difficoltà, per gli anziani soprattutto per quelli soli, e per le persone fragili – aggiunge l’assessore Funaro –. Firenze da sempre mette a disposizione dei servizi per proteggere questa fascia di popolazione. Fondamentale in questo senso è la collaborazione dei medici di famiglia: per questo rinnoviamo loro l’appello a segnalarci le situazioni più critiche così da intervenire con azioni mirate e con il loro inserimento nel servizio di sorveglianza attiva”.
La sorveglianza attiva è un servizio di monitoraggio telefonico periodico gestito dalla Società della salute (Sds) in convenzione con l’Asp Firenze Montedomini che viene rafforzato nei periodi di ondate di calore. Questo servizio è rivolto alle persone over 75 sole che non dispongono di una rete familiare idonea a garantirne la sorveglianza delle condizioni di salute e di bisogno e consiste essenzialmente in contatti telefonici con gli anziani a rischio: più aumenta il rischio, tarato in base alle condizioni atmosferiche, più frequenti saranno le telefonate, fino a contatti quotidiani in presenza di condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli. Con questo servizio sono fornite notizie utili a modificare comportamenti errati e, se necessario, vengono allertati i presidi sanitari e i familiari.
In aggiunta sono previsti i ‘ricoveri di sollievo’, ovvero i ricoveri finalizzati a offrire alla famiglia l’opportunità di alleggerire per un periodo di tempo determinato lo stress e l’impegno di cura, per un massimo di 60 giorni l’anno, ripetibili annualmente. Nei primi sette mesi dell’anno questi ricoveri sono stati 710.
Infine, sono sempre attivi i servizi ordinari come l’assistenza a casa, i pasti a domicilio e la teleassistenza. (mf)