Queste le dichiarazioni della consigliera del gruppo Firenze riparte a sinistra Donella Verdi che oggi in consiglio ha svolto un question time
"Se l’obiettivo dell’ordinanza era quella di colpire la criminalità organizzata, questo è stato un vero e proprio fallimento poiché gli interventi da parte dell’Autorità Giudiziaria sono avvenuti prima, quando ancora l’ordinanza non era in vigore. E la risposta al mio question time da parte dell’assessore non aggiunge risultati a quelli già presenti nella normale attività sul territorio fornita da associazioni e forze dell’ordine, che operano in strada e, quindi, dimostrando che di ordinanze non ce n’era bisogno.
Nella conferenza stampa, dall'A.C. vengono forniti alcuni dati: quanti i denunciati (27), le loro fasce di età, le fasce di età e la nazionalità delle prostitute, ma nessun dato riguardo agli sfruttatori o a quante ragazze, attraverso l’ordinanza, si sono sottratte allo sfruttamento.
Questo ci saremmo aspettati per considerare positiva l’ordinanza, mentre il nostro fondato sospetto è che tali cifre siano "zero". Zero sfruttatori presi e zero ragazze liberate.
Il risultato sta solo, forse, nel vedere meno ragazze per le vie fiorentine, ma ha come conseguenza di relegarle in luoghi meno visibili, più nascosti, meno raggiungibili dalle associazioni che operano in strada e dalle forze dell'ordine.
L’Assessore, in risposta al mio question time, dice che l’ordinanza è stata possibile grazie al Decreto Minniti sulla sicurezza, ma, in realtà, l’ordinanza va oltre e si inventa un reato che contrasta con la Legge Merlin, che non vieta la prostituzione e nemmeno la contrattazione, e calpesta il principio della riserva di legge. Senza considerare che non c'è mai stata nessuna contingenza specifica né urgenza: la prostituzione era nelle strade nello stesso modo quando è entrata in vigore l'ordinanza, come un anno prima, come negli anni passati.
Più potere ai sindaci in nome del decoro delle città per ripulire le strade da presenze ritenute indecorose, mendicanti, venditori di cianfrusaglie e anche le prostitute: una visione ottocentesca della sicurezza, quando lo scandalo dei benpensanti e non l'incolumità dei cittadini era il primo problema di polizia.
Purtroppo, ancora una volta, l’Amministrazione comunale prende provvedimenti di facciata che non incidono minimamente sulle problematiche che generano disagi per i cittadini e le cittadine e occasioni per la criminalità e che anzi, come nello specifico, sono provvedimenti che sottraggono il fenomeno della prostituzione al controllo dell’Amministrazione stessa, spostandolo altrove, in linea con i daspo urbani che si accaniscono contro le fasce più deboli della nostra società, al solo scopo di allontanare i reietti, senza incidere minimamente sulle cause che generano i problemi". (fdr)