“L’ordinanza del Sindaco Nardella è nata e pensata male, con contraddizioni evidenti a tutti: il testo parla di un divieto di consumazione del cibo o bevanda a 50 metri dal locale dove si è acquistato il bene. Appare evidente – spiega il capogruppo della Lega in Comune di Firenze Federico Bussolin – che si trascende dalla realtà perché, magari, a 50 metri dall’esercizio in cui si è acquistato la bevanda c’è un altro esercizio commerciale e la stessa ordinanza mi consente di consumarlo di fronte. Direi che siamo alle comiche se non fosse che a pagarne le conseguenze sono i commercianti. Auspico in tal senso – conclude Bussolin – un ripensamento da parte del Sindaco”.
“Invece di redigere ordinanze che non risolvono nulla – dichiara il consigliere regionale Giovanni Galli – invito il sindaco Nardella a studiare una soluzione per permettere a questi esercizi di lavorare con lo stesso ritmo di prima e, soprattutto, a incentivare i controlli se ritiene che qualche esercizio commerciale non rispetti le regole. Questa ordinanza – conclude Galli – è l’esempio concreto della distanza delle istituzioni dal territorio, dove per educarne uno se ne puniscono cento, anche gli esercizi che egregiamente stanno lavorando rispettosi delle regole e garantendo la sicurezza dei lavoratori e dei clienti”. (s.spa.)