Approvato, dal Consiglio comunale. l’Ordine del giorno presentato dal gruppo del Partito Democratico per inserire le pensiline su tutte le fermate del percorso tramviario della Linea 3.2.1 da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli.
In sede di conferenza dei servizi la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Firenze, Pistoia e Prato, ha imposto che 7 fermate consecutive, nel tratto compreso tra Piazza della Libertà e Piazza Piave, debbano essere attrezzate senza pensiline, a meno che non siano lunghe soltanto 5 metri, perché esse mal si sposano con l’architettura dei viali.
“Nel progetto originale – spiegano il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano con il presidente della commissione urbanistica Renzo Pampaloni e quello della commissione ambiente e mobilità Leonardo Calistri – tutte le fermate erano provviste di pensiline con una lunghezza standard di 15 metri che è quella che garantisce una copertura adeguata per gli utenti della tramvia. C’è stata una discussione con la soprintendenza che ha portato ad una modifica del progetto ed una riduzione delle dimensioni della pensilina. È ancora in atto una interlocuzione e questo Ordine del Giorno chiede di ripristinare la lunghezza originaria, con soluzioni architettoniche adeguate che l’amministrazione aveva portato al tavolo. Non è pensabile lasciare persone fragili, ma anche tutti gli utenti, prive di una protezione adeguata anche per 5 minuti, ne andrebbe a discapito tutto il servizio. I fiorentini apprezzano il servizio offerto dalle linee attuali e dobbiamo fare in modo che il servizio, anche grazie alle nuove linee, sia sempre più utilizzato anche per diminuire la congestione e l’inquinamento provocato dal traffico veicolare". "C’è stata anche una raccolta firme su questo tema. Con questo Ordine del Giorno – aggiungono Armentano, Pampaloni e Calistri – chiediamo all’amministrazione di continuare l’interlocuzione con gli organi preposti, in questi caso con la soprintendenza competente per arrivare ad una soluzione nel progetto esecutivo, che è in fase di conclusione, o comunque nella fase esecutiva, prima dell’avvio dei cantieri. La richiesta va nella direzione di tutela degli utenti della tramvia, soprattutto di quelli più fragili, una questione etica a cui chiediamo una risposta dalla tecnica".