Un convegno, una mostra e una tavola rotonda sabato 19 maggio, dalle ore 9.00, presso “Le Murate. Progetti Arte Contemporanea” in piazza delle Murate
Piazza dei Ciompi, piazza del Carmine, piazza Brunelleschi, piazza del Cestello, piazza de' Peruzzi, piazza San Pier Maggiore, piazza Salvemini. Sono solo alcune delle piazze del centro storico di Firenze che saranno al centro del convegno “Piazze minori nel centro storico di Firenze” in programma sabato 19 maggio, dalle ore 9.00, presso “Le Murate. Progetti Arte Contemporanea” in piazza delle Murate” che è stato presentato dal presidente del quartiere 1 Maurizio Sguanci.
“L'amministrazione di Firenze sta ponendo grande attenzione al recupero di piccoli luoghi considerati minori ma di grandissimo valore. Questa attenzione viene posta anche da altre amministrazioni in Italia e nel mondo. Il recupero effettuato in piazzetta dei Tre Re – spiega il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci – ne è un esempio. Un intervento con l'inserimento di attività culturali che è stato esportato addirittura a New York dato che gli architetti ci hanno richiesto il progetto. Il convegno non ha l'obiettivo di dire all'amministrazione cosa deve fare. S'intende, invece, porre delle riflessioni e delle suggestioni affinché si possa poi determinare progetti che siano i più opportuni ed i più adeguati al luogo rispettando le persone che ci vivono”.
“L'attenzione dei turisti e dei cittadini – sottolineano gli organizzatori Oberdan Armanni, Antonio Capestro e Patrizia Laudati – ci porta sempre a guardare le piazze monumentali ma esiste anche un tessuto di piazze più piccole che hanno un altissimo valore: queste piazze sono definite minori ma di grande importanza. Queste piazze hanno bisogno di un progetto anche perché spesso non sono state progettate come piazze e poi sono state trasformate. Sono luoghi che rimangono fondamentali per chi vi ci abita. Occorre educare i cittadini ad averne cura e, su questo, l'amministrazione comunale sta già lavorando. Come Centro Studi e come Università proponiamo un approccio più attento al futuro di queste piazze minori. Nel convegno, al quale parteciperà anche l'Ordine degli Architetti, l'Università ed ovviamente il Comune di Firenze, cercheremo di trovare un metodo per iniziare questo percorso. Il quartiere 1, col presidente Maurizio Sguanci, è stato il motore trainante in questo progetto”.
Il tema “Piazze minori nel centro storico di Firenze” riguarda quell’insieme di piazze situate all’interno del tessuto storicizzato fiorentino che, nonostante il loro valore di posizione, versano in una condizione di residualità. A causa di una serie di fenomeni, più volte sottolineati dall’UNESCO (gentrification, mobilità non sostenibile, incuria ed abbandono), queste “piazze minori” il più delle volte sono escluse dai circuiti di maggior interesse turistico, culturale e commerciale anche perché, più in generale, sono occupate impropriamente da funzioni incompatibili con la vita ed i desiderata dei propri abitanti, residenti ma anche city users e turisti. Per questi motivi si trasformano da luoghi di relazione in luoghi marginali, aree prive di ruolo, sottoutilizzate o degradate che, in quanto tali diventano non-luoghi. La finalità dell’iniziativa è quella di fare un focus su queste tematiche riflettendo su come leggere, reinterpretare, rigenerare, progettare e ripensare questo fondamentale sistema, vitale per il tessuto urbano del centro storico fiorentino (e non solo).
La mostra, che si svolgerà in contemporanea, si soffermerà, in particolare, su piazza dei Ciompi con un plastico, frutto dell'esperienza progettuale svolta nell’ambito del Corso di Modellistica dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, nell’A.A. 2016/2017 e la presentazione di un progetto che valuta le potenzialità inespresse della piazza per rigenerare questo luogo urbano inteso come “risorsa” di cui conservare integrità ed autenticità in una prospettiva di valorizzazione e innovazione in chiave contemporanea. Le proposte progettuali sviluppano due aspetti: l’elaborazione di un circuito di relazioni per rafforzare il tessuto urbano che caratterizza il distretto di Sant’Ambrogio nel quartiere storico di Santa Croce; la proposta di un nuovo ruolo per la piazza interprete dell’identità del luogo che, tra passato e presente, allestisca uno scenario per il futuro elaborando una nuova visione. (s.spa.)