"Il Movimento 5 Stelle lo sostiene da ben prima della proposta del sindaco Nardella (anche se la chiamano di iniziativa popolare): ai nostri giovani serve sviluppare lo spirito critico, e questo non lo si fa con 33 ore l'anno di una pseudo materia tuttologa"
"I governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni, compreso l’ultimo a targa PD, hanno stravolto il concetto di educazione del cittadino trasformandola in pura formazione professionale per l’avviamento al lavoro. Oggi il Sindaco di Firenze vorrebbe rimediare ad un disastro ormai compiuto, tramite un’improvvisata legge di iniziativa popolare che prevede 33 ore di insegnamento all’anno di argomenti che spaziano dalla Costituzione, all’educazione digitale e ambientale, passando per il diritto del lavoro". Lo dichiara la consigliera M5S Silvia Noferi a margine della conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Vecchio, in cui sono stati ascoltati alcuni membri del Coordinamento per la democrazia costituzionale di Firenze, impegnati nell'opporsi alla proposta di legge per l'introduzione dell'educazione alla cittadinanza presentata dal sindaco Dario Nardella e dalla vicesindaca e assessora all'educazione Cristina Giachi lo scorso 11 aprile.
"Non solo il Comune non è un soggetto abilitato a presentare una LIP, ma in questa iniziativa non si è coinvolto minimamente il Consiglio comunale né i cittadini, attraverso un’ampia discussione come si converrebbe in casi come questi – ha sottolineato la consigliera 5 Stelle –. Vorrei comunque rassicurare tutti, dal CdC al Sindaco, che se anche la proposta di legge venisse depositata non crediamo che l'attuale governo guidato da Movimento 5 Stelle e Lega abbia bisogno dei suggerimenti del PD".
"Più che una seria proposta di legge sembra un preludio di campagna elettorale che il PD ha messo in piedi per provare a mascherare il tradimento della nostra Costituzione nei cinque anni del loro governo" conclude Noferi. (fdr)