“Ripartiamo subito dando contributi alle famiglie e alle imprese”
L’ultimo intervento del premier Conte ha destato molte polemiche e molte prese di posizione. Tra queste c’è quella di Mario Razzanelli che da tempo va ripetendo come la politica degli annunci sia deleteria: “Non uso perifrasi né giri di parole, sono deluso e preoccupato dalla linea che sta seguendo il nostro Presidente del Consiglio. Il Paese è in ginocchio, le conseguenze della tempesta Coronavirus sono sotto gli occhi di tutti. Siamo alle prese con una crisi economica devastante, senza precedenti. L’Italia deve riaprire da martedì prossimo, dopo Pasqua, con le dovute cautele evitando gli assembramenti di qualsiasi tipo. I deceduti per problemi respiratori ad eccezione della Lombardia si discostano poco nelle regioni del centro-sud da quelli degli anni scorsi. Gli italiani, penso a cittadini ed imprese, hanno bisogno solo di una cosa: finanziamenti a fondo perduto per consentire di mantenere i posti di lavoro al momento della riapertura tenendo conto che passeranno mesi prima che il mercato riprenda i propri ritmi in termini di consumi. Penso che qualcuno debba fermare il Presidente Conte, al suo posto mi sarei già dimesso di fronte ad un simile disastro. Serve un’altra figura al suo posto. Più autorevole in Europa e più efficace nell’attuare le misure necessarie a salvare l’Italia dal precipizio. Forse c’è un disegno per svendere l’Italia”.
A tal proposito Razzanelli è tornato a sottolineare due punti essenziali: agevolazioni per le famiglie e aiuti alle imprese medie e piccole.
Sul primo questa è l’idea portante: “Tutti gli aiuti previsti dai precedenti DPCM potrebbero essere messi dal datore di lavoro nella busta paga del dipendente che dopo potrebbe dedurre direttamente dai contributi previdenziali. Così facendo gli aventi diritto potrebbero contare da subito sulle agevolazioni. Lo Stato con un solo versamento rimborserebbe gli enti previdenziali con un risparmio di tempo e di onerosi costi di gestione probabilmente superiori al contributo stesso”. (s.spa.)
Sul secondo punto Razzanelli propone: “Sarebbe necessario che il decreto ‘Salva Italia’ prevedesse la possibilità di inserire le perdite causate dal Corona virus nel bilancio 2019 costituendo un ‘Fondo Ammortamento Coronavirus’, da dedurre come costo sostenuto nella dichiarazione dei redditi per l’anno 2019. Lo sgravio fiscale darebbe un beneficio immediato, lasciando alle imprese una liquidità che contribuirebbe alla riapertura delle aziende e al mantenimento dei posti di lavoro, con ed un consistente beneficio per le casse dello Stato grazie alla semplificazione delle procedure”.