Questo l'intervento del capogruppo di Lega Salvini Firenze Federico Bussolin insieme ai consiglieri al Q5 Matteo Chelli (Lega) e Angela Sirello (Fratelli d'Italia)
"Nessun accanimento contro le associazioni socio-culturali che svolgono attività sul territorio. Anzi, proprio in virtù del fatto che ne esistono diverse nella nostra Città e molte di queste pagano anche affitti importanti, non comprendiamo per quale motivo il Circolo Ricreativo di Castello debba avere un trattamento diverso, anche nei confronti delle altre Case del Popolo che occupano legittimamente spazi pubblici e privati con tutti i costi che ne derivano.
A differenza del Consigliere Pizzolo, che con noi è stato anche co-proponente di alcuni atti e conosce bene, a prescindere dalle distinzioni politiche, la scrupolosità e l’approfondimento che mettiamo nel nostro impegno politico, abbiamo studiato eccome la vicenda, prima tramite una richiesta di accesso agli atti, e successivamente mediante una interrogazione formale rivolta all’Amministrazione comunale.
Alla luce delle risposte che ci sono state fornite, abbiamo appurato che l’immobile attualmente condotto dalla Casa del Popolo di Castello è stato acquisito a titolo gratuito dal Comune di Firenze nel 2016, che fin da subito ha chiesto all’occupante senza titolo di pagare l’indennità di occupazione quantificata dall’Agenzia del Demanio in 8128 euro annui (670 euro al mese), in attesa di poter procedere con gli adempimenti contrattuali e di effettuare una valutazione sull’opportunità di concedere i benefici fiscali richiesti dal Circolo stesso, previsti per le attività del terzo settore dal Regolamento comunale per i beni immobili. Nel 2019 l’Amministrazione ha ricevuto il nulla osta necessario alla concessione immobiliare dalla Soprintendenza e l’anno scorso ha anche accolto favorevolmente la richiesta di erogazione di contributi per l’abbattimento del canone.
Peccato che, nonostante il Circolo abbia lavorato regolarmente, almeno fino ad inizio 2020, quando è scoppiata la pandemia da Covid-19, non abbia mai ritenuto di dover pagare l’importo che gli era stato richiesto. Per di più, l’Amministrazione non ha mai avviato alcun contenzioso. Non si tratta quindi di una polemica che riguarda i tempi odierni, sicuramente difficili per tutti, a maggior ragione per i circoli, che hanno sofferto fortemente i mancati introiti dovuti alle restrizioni.
Ad oggi, la sottoscrizione della concessione con la Casa del Popolo, come confermato dal Comune, “risulta subordinata al pagamento dei canoni pregressi, ovvero all’impegno da parte della stessa ad un loro pagamento rateizzato”. Bene che finalmente, dopo cinque anni, l’occupante abbia manifestato l’impegno a saldare quanto dovuto. Ci domandiamo perché lo abbia fatto soltanto di recente e cosa sarebbe successo se tutto questo fosse avvenuto in un fondo privato.
Cari colleghi consiglieri del gruppo Sinistra Progetto Comune, alla luce di tutto questo, potete gentilmente spiegarci per quale motivo garantire e chiedere equità di trattamento significherebbe essere nostalgici del regime Fascista? Alle volte, forse, sarebbe più opportuno spendere una parola di meno, anche se questo vuol dire mettere da parte le proprie convinzioni ideologiche e non difendere ciò che ci è più vicino". (fdr)