“Abbiamo espresso “non voto” alla delibera 18/2021 sull’approvazione del Regolamento Comunale del Canone Patrimoniale Suolo Pubblico e sulle Esposizioni Pubblicitarie”
“La delibera che ha come presupposto il recepimento delle norme nazionali così come previsto dalla legge n.160 del 27 Dicembre 2019 “bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022” introducendo il canone unico.
La legge nazionale citata – precisano i consiglieri del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi e Lorenzo Masi – ha l’obbiettivo principale di superare il doppio regime di tassazione sul suolo pubblico che gravava sugli operatori - la Tassa di Occupazione di Suolo Pubblico ed il Canone di Occupazione di Suolo Pubblico - ed al contempo di alleggerire il peso di tassazioni e tributi.
Così non sembra sia nei termini del calcolo delle tariffe voluto dalla giunta di Firenze e relativo alla determinazione del canone unico, seppure la norma nazionale “legge 160 art 1, ai commi 841 e 842” stabilisca con precisione l’ammontare delle tariffe da applicare a seconda della dimensione del comune, da un minimo di €30,00/mq/anno per comuni sotto i 10.000 abitanti, fino a un massimo di €70,00/mq/anno per i comuni con oltre 500.000 abitanti.
All’art. 11 del regolamento canone unico patrimoniale approvato lo scorso 18 Gennaio dalla maggioranza di Palazzo Vecchio è prevista l’introduzione di “coefficienti moltiplicatori” atti ad incrementare le tariffe stabilite dalla legge nazionale; la dimensione di tali coefficienti sarà a completa discrezione della giunta e saranno differenziati in funzione delle diverse zone della città.
In questo modo – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi e Lorenzo Masi – il Consiglio Comunale non avrà alcuna possibilità di pronunciarsi nei termini decisionali per le tariffe con l’unico risultato, da parte della giunta di Palazzo Vecchio, di aver alleggerito “solo” le procedure attuative per l’amministrazione”. (s.spa.)