“40 mila euro in sospeso per sistemarla e poi si vedrà”. Con questa risposta interlocutoria l’amministrazione comunale ha fatto oggi sapere il peso dei danni arrecati al patrimonio artistico cittadino da parte dei vandali di varia fattezza che si sono resi protagonisti di gravi gesti nel corso del 2023”.
Lo dichiara il Consigliere della Lega Massimo Sabatini che ha interrogato sulla vicenda la giunta nel consiglio di oggi.
“L’amministrazione – ha aggiunto Sabatini – ha finalmente fornito i dettagli circa i costi relativi ai danneggiamenti patiti da 3 dei nostri principali monumenti cittadini, trattasi della fontana del Nettuno (il cosiddetto “Biancone”) danneggiata il 4 settembre, del gruppo scultoreo di Ercole e Caco danneggiato il 24 settembre, nonché della facciata di Palazzo Vecchio oggetto il 17 marzo della famosa aggressione a colpi di vernice da parte di vandali fanatici che nel loro delirio vorrebbero inneggiare ad una pseudo-ecologia che ai loro occhi va difesa brutalizzando la Cultura e l’Arte.
Ebbene, questi costi – secondo le stime degli uffici di Palazzo Vecchio - ammontano rispettivamente a:
1. per la fontana del Nettuno, opera di Bartolomeo Ammannati, un totale di 5.000,00€
2. per il gruppo scultoreo di Ercole e Caco, opera di Baccio Bandinelli, un totale di 11.618,21€
3. per la facciata di Palazzo Vecchio, un totale di 39.821,93€”.
Sono questi i numeri che emergono dalle risposte ricevute all'interrogazione nr 1115/23 posta ad ottobre dal Consigliere Massimo Sabatini all’amministrazione su sollecito dei cittadini stessi che si chiedono in tanti “che fine fanno poi queste cose”.
“Ne scaturisce una somma di 56.440,14€ che comunque non rappresenta la fine del patimento poiché, come è stato specificato nella risposta letta oggi in Consiglio Comunale, occorrerà ancora attendere gli esiti dei “fenomeni degradativi” per eventuali sorprese che il tempo potrà tirar fuori dalle opere offese.
Dunque, la perfida mano scarabocchiante, non sappiamo ancora dire quale male abbia arrecato alla facciata del simbolo di Firenze. Non solo; nel Salone de’ Dugento oggi è stato affermato che l’addebito di tali costi finora non è stato presentato a nessuno (come se non si sapesse chi è stato) in attesa delle vicende giudiziarie. Allo scopo, viene da chiedersi perché il Comune non si sia costituito parte civile, in quella che sarebbe l’azione giudiziaria a difesa di ogni fiorentino.
Come beffa finale, vi è poi l’assurda valutazione del lavoro di ripristino compiuto “da personale interno” che secondo l’amministrazione non rappresenta un costo aggiuntivo. L’ennesimo modo di sminuire la gravità che questi fatti scellerati rappresentano agli occhi di ogni abitante di Firenze e di ogni amante della città, che meriterebbero una difesa più decisa ed una netta presa di distanza – anche giudiziaria – da questi vandali odierni” conclude il consigliere. (fdr)